1° Maggio, i Sindacati concordi nella sfida al Governo Renzi: “Adesso bisogna creare il lavoro”

Il confronto fra i Sindacati ed il Governo si fa significativo in questa Festa del Primo Maggio. Le maggiori confederazioni sindacali chiedono a Renzi con concorde decisione e convergente unità di intenti  di fare in modo che si inverta al piu’ presto il trend insopportabile di disoccupazione.

Il segretario della Cgil  Susanna Camusso da Pordenone sfida l’Esecutivo: ”Bisogna avere il coraggio di passare ad una stagione vera di investimenti per il lavoroServono un governo e una politica di fatti “non solo di annunci ma di riforme che cambino a fondo il Paese”. Serve “qualche sorriso in meno e qualche speranza in più per il mondo del lavoro”. Pensiamo che sia una risposta giusta quella che il governo ha dato con un po’ di redistribuzione fiscale ai lavoratori dipendenti”. Ma, avverte la leader Cgil, “C‘è un’ampia fascia del mondo del lavoro più debole, e il precariato, anche a loro bisogna guardare se si vuole dare una risposta. E bisogna pensare ai pensionati. Non c’è solo un problema di economia, c’è un problema di giustizia sociale”. “Smettiamola di creare leggi. Una legge non crea lavoro, una legge può anche cancellare la speranza di lavoro“, dice Susanna Camusso. “Le leggi non ci servono, ci serve la certezza che le politiche ci saranno”, è il messaggio al governo. Serve “un governo a difesa dei lavoratori e del lavoro, un governo che dice che, senza lavoro, questo Paese corre un grandissimo rischio”, “mette a rischio la democrazia”.

Anche il leader della Cisl Bonanni chiede ‘una svolta, non proclami’ e Angeletti 8Uil) cita Renzi ‘cambiare marcia, servono posti di lavoro veri‘. Il ministro del lavoro Poletti risponde: ‘Sono pragmatico e cerco di fare regole cha aiutino a risolvere la disoccupazione’. I 1,5 mld di euro destinati al progetto ‘Garanzia Giovani’ ‘verranno spesi tutti’.

 

A Roma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deposto una corona di fiori al monumento che ricorda le vittime del lavoro, davanti alla sede dell’Inail a Roma. Napolitano è stato accolto dal Sindaco della capitale, Ignazio Marino, con cui si è intrattenuto in conversazione dopo la cerimonia.

 

Se volessimo dare un nome alla celebrazione di questo primo maggio, dovremmo forse dire ‘allarme lavoro’“, ha poi detto Napolitano, parlando al Quirinale.

 

Non è facile ‘slegare’ questo Paese da lacci inutili e anacronistici. Soprattutto, non si fa in un giorno e nemmeno in un mese. Non si realizza una forte azione modernizzatrice solo ‘dall’alto’, serve l’iniziativa di tutti, un concorso partecipato di idee”. Lo scrive il premier Matteo Renzi in una lettera a “Europa” sul Primo Maggio. “Il che non vuol dire – puntualizza il premier – ripetere il copione del passato, con i tempi lunghissimi della politica tradizionale e delle infinite trattative, ma vuol dire: muoviamoci, muoviamoci come istituzioni, come comunità, come nazione. E dunque, in questo senso, questo Primo Maggio ci serve per raccoglierci insieme e riflettere su quello che stiamo facendo e su quello che abbiamo intenzione di fare. Noi stiamo parlando il linguaggio della concretezza e anche dell’ottimismo. Perché non dobbiamo assuefarci“. “L’intervento sulle buste paga per chi ha di meno, la riforma della pubblica amministrazione, le leggi sul mercato del lavoro, la prossima riforma fiscale, il pagamento dei debiti alle pubbliche amministrazioni: tasselli di un mosaico che tende a comporsi con l’obiettivo di ridare fiato all’economia italiana. Non basta, è chiaro. Ma ripartiamo da quello che c’è, e scrolliamoci di dosso la rassegnazione. Per cambiare, insieme, l’Italia. Buona Festa del lavoro”, conclude Renzi.

 

 

Da Ansa.it

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