A Ferrara, da Picasso a Gaudì: splendore catalano – Novanta opere da tutto il mondo in concomitanza con Expò 2015

Capolavori celeberrimi di Picasso e Gaudì, ma anche di Joaquim Mir, Ramon Casas, Hermenegildo Anglada Camarasa, Isidre Nonell e molti altri artisti spagnoli racconteranno a Ferrara gli anni d’oro di Barcellona nei decenni a cavallo tra ‘800 e ‘900. Circa 90 opere provenienti dalle maggiori collezioni internazionali per una rassegna che dal 19 aprile al 19 luglio a Palazzo dei Diamanti si collegherà idealmente all’Expò 2015 in svolgimento proprio in quel periodo a Milano.
”L’Amministrazione ferrarese ha voluto mettere in cantiere un evento che potesse rimandare alla grande manifestazione nazionale”, spiega la direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea della città Maria Luisa Pacelli, che ha quindi pensato di celebrare la metropoli catalana, la cui espansione e fioritura artistica coincise appunto con l’Esposizione internazionale del 1888. Con il titolo ‘La rosa di fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudi’, la mostra indaga per la prima volta in Italia l’impeto modernista che cambiò il volto della città dal punto di vista urbanistico, architettonico, artistico trasformandola in uno dei più effervescenti centri della cultura europea. Un periodo aureo che si sgretolò nel 1909 con la cosiddetta ‘settimana tragica’, quando cinquanta attentati compiuti dai circoli anarchici portarono in primo piano le profonde lacerazioni della società del tempo.
Intanto, le trattative per ottenere prestiti prestigiosi dalle raccolte internazionali, capaci di documentare in pieno le atmosfere vibranti del modernismo catalano, sono ancora in corso e fino a oggi i risultati sono più che soddisfacenti. A cominciare dai dipinti del giovane Picasso, come la straordinaria veduta dei tetti di Barcellona che aprirà il percorso espositivo. ”I capolavori del periodo blu – sottolinea la Pacelli – non sono numerosi e anche per questo difficilissimi da ottenere, ma in mostra ci saranno quelli sufficienti (una decina tra dipinti e disegni) a illustrare il movimento artistico dell’epoca e il ruolo avuto dall’artista in quella grande trasformazione culturale”. Nella quale, prosegue, furono fondamentali le influenze delle avanguardie parigine. Nella capitale francese, i pittori spagnoli facevano la spola, riportando in patria mille suggestioni, da Toulouse Lautrec a Van Gogh, tant’è che nel modernismo catalano convivono Liberty e Art Nouveau e molte altre sfaccettature.
Per renderne conto la mostra ferrarese si articolerà in dodici sale, aperte da quella dedicata alla città di Barcellona e al modernismo architettonico che la trasformò. Dopo il dipinto il famoso ‘Terrats de Barcelona’, proveniente dal Museu Picasso, e bellissime foto storiche, ecco le opere strabilianti di Domenech e di Gaudì. Di quest’ultimo si potranno ammirare gli oggetti e gli arredi più belli e rappresentativi, come il celebre tavolo da toilette, con lo specchio di traverso e le gambe organiche, o la cancellata che documenta come Gaudì lavorava il ferro. Il percorso espositivo proseguirà con una sezione molto ampia incentrata sullo spazio pubblico, con un focus sulla taverna ‘Ai quattro gatti’, in cui nei primi anni del ‘900 si riunivano i maggiori artisti catalani. Qui saranno allestiti gli schizzi straordinari nei quali Picasso raffigurava colleghi e amici, restituendo un volto a quell’ambiente diventato leggendario. Nella stessa sezione saranno raccontate le feste religiose e quelle da ballo, nonchè le esecuzioni capitali, come nel capolavoro, drammatico e carico di tensione, di Ramon Casas proveniente dal Reina Sofia. A seguire, lo sviluppo della vita borghese, documentata con ornamenti, gioielli, toilette femminili. Una nuova dimensioni dell’intimità che si percepisce persino nell’interpretazione della natura riletta attraverso il romanticismo wagneriano, come nei paesaggi quasi astratti di Mirr o nelle ambientazioni domestiche borghesi di Anglada Camarasa. Non mancheranno le raffigurazione della vita notturna, animata da femme fatale e artiste, cantanti, immortalate anch’esse in modo visionario, con colori iridescenti. Tra queste opere, sempre di Picasso, ci sarà la donna con grande cappello, proveniente dalla collezione della Stanford University. Dopo una sala con 150 immagini fotografiche originali che illustrano le atrocità della settimana tragica del 1909, che spense la vitalità modernista di Barcellona, l’ultima sezione ricostuirà il lavoro comune (nello stesso atelier) di Pablo Picasso e Isidre Nonell, i quali, tra Barcellona e Parigi, dettero vita a una produzione comune. Tra le opere, la meravigliosa ‘Ragazza in camicia’, prestito prestigioso della Tate.

 

 

 

 

 

Da Ansa.it

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