Atripalda Volley, il colpo è servito: ingaggiato l’opposto Salvatore Roberti

Un vero e proprio colpo da novanta quello messo a segno dal diesse Clemente Pesa che si assicura per la prossima stagione l’opposto Salvatore  Roberti che ha sposato il progetto della squadra biancoverde e ha voluto fortemente vestire  la maglia della Atripalda Volleyball raggiungendo così mister Racaniello. L’atleta romano formerà con Ciro D’Alessandro una diagonale di indiscusso valore. Il curriculum dell’opposto romano parla da solo. Gli appassionati di volley non possono non ricordare che Roberti fu uno dei protagonisti con la società atripaldese che nell’anno 2009/10 sfiorò la promozione in serie A2 diputando i play off. Nato ad Anzio il 30 Luglio 1983, fisico da corazziere (193 cm),  Salvatore Roberti è cresciuto nelle giovanili del Velletri, prima di  esordire in B2 nel Minturno, ancora 18enne. Poi, sempre in B2, è  arrivata l’esperienza di Zagarolo, dove ha conquistato la promozione in  B1. Quindi Grottazzolina, Ostia e Atripalda in B1, dove ha conquistato i play off, fino alla chiamata del  Sora, che gli ha consentito di esordire nel prestigioso scenario della  A2. La stagione successiva ancora A2 a Molfetta da dove a metà stagione  si trasferisce a Sant’Antioco in Sardegna, fino al passaggio ad Asti in  B1. Nella stagione 2013-14 promozione dalla B1 alla A2  con la maglia dell’Aurispa Alessano e poi a Forlì in B1. Ritorna in serie A nella stagione 2017/18 a Lagonegro, per poi giocare a Taranto lo scorso anno dove dopo una grande annata ha sfiorato la promozione in A3 svanita solo in gara 3 della finale play off.  Grandi doti fisiche, notevole elevazione, gran battitore e braccio “pesante”, gran lavoratore in palestra e grinta  da vendere in mezzo al campo sono le caratteristiche principali del  nuovo opposto della formazione biancoverde che punta quest’anno a divertirsi e far divertire i propri tifosi.

Molto contento della scelta effettuata il nuovo opposto: “Dopo anni di tanta lontananza mi avvicino un po’ a Roma. Sono molto contento di questa scelta anche perché sono stato bene ad Atripalda e ho bei ricordi della mia esperienza qui. Nella mia scelta ha inciso molto mister Racaniello che mi è stato pubblicizzato molto da amici molto stretti che me ne hanno parlato tutti molto bene. I ragazzi della squadra li conosco poco ma sono giovani che lavorano duro in palestra e questo è la chiave per far bene”.

Non ci gira molto attorno e bada al sodo Roberti che punta a disputare un ottimo campionato magari ripetendo i risultati della scorsa stagione: “Il mio obbiettivo è quello di fare un buon anno sia individuale che di squadra. L’anno scorso abbiamo perso la finale per andare in serie A con Taranto e li abbiamo gestito male le nostre forze arrivando con il fiato corto nel momento cruciale della stagione. Però abbiamo fatto un’annata incredibile perché c’erano squadre migliori. Speriamo quindi di fare altrettanto bene quest’anno attestandoci nella parte medio alta della classifica e poi vediamo se riusciamo a fare il miracolo ben venga”.

Una battuta poi sulla difficoltà del campionato che quest’anno non prevede squadra cuscinetto: “Sarà un campionato particolarmente impegnativo perché tante squadre hanno fatto bene nel mercato investendo tanto. L’unica cosa che so che gli opposti di ruolo forti sono pochissimi però tante squadre hanno fatto acquisti importanti in altre zone del campo”.

E poi ci sono loro, i tifosi. Roberti li chiama a raccolto facendo una promessa, quella di onorare la maglia biancoverde: “Atripalda è una realtà con un grande passato pallavolistico  come testimonia la vittoria della coppa Italia e l’altro anno quando c’ero io abbiamo fatto i play off. La gente qui è abituata alla bella pallavolo. Noi dal canto nostro cercheremo di mettercela tutta Speriamo che la gente ci stia vicino e si affezioni a noi più che altro per la voglia e i sacrifici che faremo in palestra. Onoreremo tutte le domeniche la maglia come ho fatto in ogni piazza in cui sono stato e mi ricordano per essere stato un buon lavoratore. A fare la differenza contano si le qualità individuali però penso che nella vita l’importante è mettercela tutta per ripagare anche la società dei sacrifici che fa. La gente come me mangia e vive di pallavolo”.

 

 

 

 

 

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