Avellino – Bari 1 – 0, i piccoli lupi azzannano i presuntuosi galletti. Ma la squadra biancoverde va completata in tutti e tre i reparti

Avellino – Bari   1 – 0

Avellino: Abibi, Zullo, Morero (dal 46′ Njie), Laezza, Celjak, Palmisano (dal 56′ Silvestri), Di Paolantonio, Rossetti, Micovschi, Alfageme, Albadoro (dal 68′ Parisi). A disposizioneTonti, Pizzella, Falco, Carbonelli, Saporito, Petrucci, Corcione. All.: Ignoffo.

Bari: Frattali, Berra (dal 46′ Costa), Sabbione, Perrotta, Corsinelli (dal 65′ Floriano), Kupisz, Schiavone, Scavone (dal 79′ Ferrari), Terrani (dal 65′ Neglia), Antenucci (dal 72′ Folorunsho), Simeri. A disposizioneMarfella, Esposito, Hamlili, Bolzoni, D’Ursi, Feola, Cascione. All.: Cornacchini.

Arbitro: Costanza di Agrigento. Assistenti: Catallo di Frosinone e Tchato di Aprilia.

Marcatore: al 52′ Di Paolantonio (Rig.).

Ammoniti: Morero, Terrani (B), Costa (B), Sabbione (B), Laezza, Abibi. Angoli: 3-4. Rec. 1′ pt; 5′ st.

 

Il campo ha restituito un responso che la carta non aveva previsto: la vittoria dei piccoli ed umili lupi sugli aristocratici e presuntosi galletti. A vedere le due diverse distinte dei calciatori scesi in campo quest’oggi al Partenio-Lombardi per la gara Avellino-Bari, valida per la terza giornata del minigirone di Coppa Italia, qualche inesperto rappresentante dell’informazione sportiva aveva pronosticato una facile vittoria degli uomini di Cornacchini. Ma il calcio di agosto, si sa, rimane pur sempre ingannevole, e spesso i calciatori più pronti e motivati possono avere la meglio su quelli più tecnici. E cosi è stato questo pomeriggio sul sintetico irpino.

La compagine di mister Ignoffo, vestita di carattere e spirito di sacrificio, ha saputo interpretare come meglio non avrebbe potuto questa sfida al cospetto della cosiddetta “corazzata” Bari. L’attenta, diligente ed ordinata fase di non possesso dei Lupi ha saputo arginare alla grande le sterili iniziative dei Galletti, che, pur facendo possesso palla  costantemente nella trequarti avellinese, non sono mai riusciti seriamente ad impensierire Abibi, il portiere biancoverde Italo-Albanese, che, al tirar delle somme, non ha dovuto compiere alcun intervento miracoloso. Gli uomini di Ignoffo, oltre all’ottimo assetto difensivo, hanno saputo tirare fuori grinta ed intelligenza tattica, tanto che, quando hanno potuto, sono stati anche protagonisti di qualche sgroppata pericolosa, come quelle effettuate sulla sinistra dal giovanissimo rumeno Micovschi, apparso già in grande spolvero, ed in possesso di un cambo di passo davvero micidiale per la Terza Serie.

Lo spettacolo non è stato dei migliori soprattutto perchè la compagine di Cornacchini non ha saputo cavare il classico ragno dal buco, fossilizzandosi in una proposizione scontata, lenta e soprattutto priva di “lampi di genio”. E’ bastato un Avellino ben messo in campo da mister Ignoffo, a disinnescare la potenziale “dinamite” pugliese. Il primo tempo è scivolato via addirittura tra qualche sbadiglio, per un canovaccio tattico stucchevole e melenso.

Nella ripresa, i Lupi hanno cominciato a farsi più intraprendenti ed alla prima occasione sono passati in vantaggio: buona inziativa dell’imprendibile Micovschi sull’out sinistro, la palla capita a Njie che la spizza nel bel mezzo dell’area di rigore; l’ex Perrotta, nell’anticipare un avversatrio interviene nettamente con la mano. Rigore sacrosanto, che capitan Di Paolantonio capitalizza con un calcio rasoterra alla destra dell’altro ex Frattali, che nulla può. Uno a zero per i Lupi e Bari che cerca di reagire  a testa bassa, in maniera nervosa e farraginosa, con ancora minori idee rispetto al primo tempo.

La difesa dei Lupi tiene alla grande, nonostante la stanchezza si faccia sentire con il passare dei minuti, specie perchè Ignoffo, pur volendo, non può effettuare cambi che possano assicurare avvicendamenti tranquilli. Ma il Bari non crea grattacapi pericolosi dalle parti di Abibi, e cosi  i Lupi, riescono a portare a a casa un’insperata vittoria, che fa tanto morale in vista dell’esordio in campionato fra sette giorni, in casa con il Catania.

Le due belle prove offerte in soli quattro giorni dai Lupi, però, non debbono distogliere l’attenzione di Di Somma dalla necessità di dover completare una rosa ancora mancante di alcune pedine fondamentali, in tutti e tre i reparti, soprattutto in attacco, laddove, anche quest’oggi, con un Albadoro non ancora al cento per cento, e senza alcun ricambio in panchina, Ignoffo si è dovuto affidare, nel quarto finale di gioco, al solo Alfageme, che non solo non è una prima punta, ma non può neppure continuare a cantare e, al contempo, portare la croce.

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