Avellino, la Compagnia teatrale “Clan H” allo “Sponz Fest 2018” con Gangalon e le incursioni nei vagoni del treno storico

Continua l’estate del Clan H, la compagnia fondata e diretta da Lucio Mazza. Dopo il successo di  “Chi nasce furbo…” tratto da “Le furberie di Scapino”  di Moliere, portato in diverse piazze tra il capoluogo e la provincia, doppio appuntamento con lo “Sponz Fest 2018” diretto da Vinicio Capossela. Venerdì 24 agosto alle ore 21 sul palcoscenico naturale della  Torre di Nanno Calitri ci sarà la performance “GANGALON: la società selvaggia – SALVATAGGI”.  “Gangalon in esperento significa giungla. – afferma Salvatore Mazza, autore e regista del testo –  La giungla dell’attuale sistema, dove falsi idoli ammazzano la fantasia, omologazione persistente distrugge ogni forma di cooperazione. Miglior gente miglior terra: questa d’irpinia. Attraverso una performance polisemica allo spettatore verrà tolto “IL VELO DI MAYA” e osserverà, parteciperà. Via il razionale. Una visione del teatro come totalità di espressione e interazione di persone” .

Le finalità che si è prefissato Salvatore Mazza, coadiuvato da performer della Compagnia Teatrale Clan H, hanno riguardato la promozione di una cultura della diversità. Il teatro, quindi, come non solo come rappresentazione ma come azione partecipazione. Gli attori che prenderanno parte alla performance sono: Salvatore Mazza, Andrea De Ruggiero, Santa Capriolo, Laura Tropeano, Elisabetta Iannaccone, Felice Cataldo, Sabino Balestrieri, Pasquale Migliaccio, Cesarina Siniscalco, Umberto Branchi, Antonia Guerra e  MariaPia Di Padova coadiuvati dal direttore artistico Lucio Mazza.

Inoltre la compagnia storica d’irpinia sarà a bordo del treno storico-paesaggistico della linea ferroviaria Avellino-Calitri con la performance “Il treno (come un treno) ci salverà”, incursioni teatrali nei vagoni.  Si sale in carrozza alle 9.40 con partenza da Avellino il giorno 25 agosto.

 Il Clan H, quindi, continua il suo lavoro di formazione, promulgazione teatrale e recupero delle tradizioni. “Arrecréite. Caccia sse bbelènu! Appìzzecate mpiett’a li muri. Sàlevete.  Sàlevete, campànne. Sàlevete cantànne. Arrecréite. Sàlevete azzardànne. Sàlevete, arrevutànnete. Quistu è lu juocu, puru si se potu perde”.

Loading