Avellino – Palermo 1 – 0, i Lupi dicono grazie alla Dea bendata e portano a casa tre punti d’oro

Avellino – Palermo 1 – 0

Avellino: Forte, Illanes, Miceli, L. Silvestri, Ciancio (dall’81’ Rizzo), Carriero, Aloi, D’Angelo, Tito (dal 76′ Adamo), Fella (dal 68′ Bernardotto), Maniero (dal 76′ Santaniello). A disposizione: Pane, M. Silvestri, De Francesco, Dossena, Errico, Rocchi, Baraye. All.: Braglia.

Palermo: Pelagotti, Accardi (dall’84’ Crivello), Somma, Palazzi, Doda (dal 69′ Almici), Broh (dal 60′ Rauti), De Rose, Luperini, Kanoute (dal 69′ Silipo), Saraniti, Valente (dall’84’ Floriano). A disposizione: Fallani, Martin, Lancini, Peretti, Odjer. All.: Boscaglia.

Arbitro: Gualtieri di Asti. Assistenti: Garzelli – Santi. Q. u. Nutilla.

Marcatori: al 51′ L. Silvestri.

Ammoniti: Carriero e Illanes. Angoli: 3-3. Rec.: 1′ pt; 5′ st.

La sconfitta del Bari in casa con la Viterbese, giusto una mezzora prima che iniziasse la partita dei Lupi contro il Palermo, rendeva quest’ultima gara un’occasione da non fallire da parte dei ragazzi di Braglia. L’Avellino, rendendo doverosamente omaggio anche alla Dea bendata (che un aiutino lo ha dato ai Lupi), ha sfruttato appieno questo match per portare a casa tre punti di platino, che consentono ai Biancoverdi di arrivare ad un solo punto dal secondo posto, occupato dai Galletti pugliesi.

Che non fosse una sfida semplice per Aloi e compagni lo si sapeva, non solo dal blasone dei Siciliani, ma anche dalla loro consistenza tecnica. Per questo era un match da affrontare con tanta concentrazione e notevole intelligenza. Mister Braglia, dall’alto della sua esperienza, ha saputo catechizzare a dovere i suoi ragazzi, che hanno risposto in maniera irreprensibile alle sollecitazioni tattiche del loro trainer.

La partita non è stata particolarmente spettacolare, anche per la copiosa pioggia che è scesa incessante sul sintetico del Partenio-Lombardi, notoriamente “allergico” all’acqua. La sfida è stata impostata molto sul piano dei nervi ed è risultata assai equilibrata, anche perchè gli uomini di Boscaglia, specie nella prima frazione di gioco hanno giocato a viso aperto, privilegiando il fraseggio in mezzo al campo, cercando anche di tenere la sfera lontana dalla propria area.

Nella prima metà del primo tempo i Rosanero hanno cercato di fare la gara ma i Lupi sono stati sempre sul pezzo e non hanno consentito spazi importanti agli avversari, tanto che Forte non ha mai corso alcun pericolo. Dopo la prima mezzora, la squadra biancoverde ha preso il comando delle operazioni e si è resa protagonista in almeno due circostanze. Ci è voluta tutta la bravura del pipelet siciliano per impedire ai Lupi di sbloccare il match, prima con una grande punizione dai 25 metri di Tito,e poi con un gran tiro, sempre sul primo palo, di Carriero, che, in entrambi i casi, Pelagotti ha sventato con due grandi interventi.

In avvio di ripresa i Lupi hanno accelerato i tempi della proposizione, facendosi più minacciosi. Al sesto è accaduto l’episodio che ha deciso il match a favore dell’Avellino: L. Silvestri, spostato sulla sinistra, ha spazza un pallone dalla propria metà campo; la sfera è arrivata nei pressi del portiere siciliano, è rimbalzata, si è impennata ed ha superato l’estremo difensore rosanero in maniera imparabile, andando a terminare la propria corsa all’incrocio dei pali.

Il gol rocambolesco e casuale, ovviamente, ha dato entusiasmo ai padroni di casa, ed inevitabilmente ha gettato lo sconforto tra le fila del Palermo. I volenterosi ragazzi di Boscaglia non si sono dati per vinti ed hanno alzato il proprio baricentro, ma hanno trovato un muro invlicabile all’altezza della trequarti biancoverde. Aloi e compagni hanno rintuzzato con mestiere ed acume tecnico-tattico i tentativi, farraginosi e disordinati degli avversari, tentando di mettere in moto il contropiede risolutore, quello che avrebbe consentito di chiudere ilmatch.

In almeno tre occasioni, i Lupi non hanno saputo raddoppiare per imprecisione e troppa precipitazione nello scarico finale. Ma dall’altra parte, i Siciliani, pur stazionando nella metà campo avellinese, non sono riusciti mai ad impensierire i Biancoverdi. Il triplice fischio dell’arbitro ha sancito una vittoria assolutamente pesante per un Avellino decisamente pragmatico e cinico, che adesso vede da molto vicino il secondo posto.

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