Brescia – Avellino 2 – 3 gli indomiti Lupi ribaltano il risultato e sbancano il Rigamonti

Brescia – Avellino   2 – 3

 

Brescia: Minelli, Meccariello (dal 71′ Longhi), Gastaldello, Somma, Cancellotti (dall’84′ Cortesi), Bisoli, Ndoj (dal 71′ Ferrante), Martinelli, Furlan, Torregrossa, Caracciolo. A disposizione: Pelagotti, Coppolaro, Bagadur, Longhi, Tonali, Bandini, N’diaye. All.: Boscaglia.

Avellino: Radu, Ngawa, Migliorini, Kresic, Falasco (dal 73′  Laverone), Molina, De Risio, D’Angelo, Bidaoui (dal 69′ Gavazzi), Castaldo, Asencio (dall’85′ Pecorini). A disposizione: Lezzerini, Pozzi, Marchizza, Camarà, Di Tacchio, Evangelista, Wilmots. All.: Novellino.

Arbitro: Balice di Termoli. Assistenti: Rossi di Rovigo e Grossi di Frosinone. Quarto uomo: Di Paolo di Avezzano.

Marcatori: al 16′  Molina, al 27′ e 28′ Torregrossa (B), al 53′  Castaldo,  al 60′  Bidaoui.

Ammoniti: Molina,  Ndoj (B),  Cancellotti (B),  Gastaldello (B),  Ngawa. Angoli:3-4. Rec.: 0′ pt; 5′ st.

 

 

 

Rocambolesca ma assai pesante vittoria dei Lupi in quel di Brescia. Tre punti di platino per l’Avellino che batte una diretta concorrente nelle zone basse della classifica e is portano in acque più tranquille.

I ragazzi di Novellino hanno avuto la grande capacità, caratteriale e tecnica per ribaltare nel secondo tempo il risultato, che nella prima frazione di gioco li aveva visti soccombenti sia in termini di gol, sia soprattutto in termini di gioco, con i padroni di casa che dovevano recitare il “mea culpa” per non essere riusciti ad andare a riposo con almeno tre reti di vantaggio. E sì, perchè il Brescia del ritrovato Boscaglia (che ha ripreso in mano le redini delle Rondinelle dopo l’esonero del suo successore Pasquale Marino) ha disputato un primo temp ocon i fiocchi, prendendo d’assalto la retroguardia avellinese e creando una grande quantità di occasioni da gol, che solo un pizzico di sfortuna, la bravura di Radu e qualche errore sotto porta non ha consentito alle Rondinelle di mettere al sicuro la vittoria.

Eppure era stato proprio l’Avellino ad andare inopinatamente in vantaggio in contropiede con Molina, che, al 16′, aveva raccolto un cross basso dalla sinistra di Bidaoui ed aveva superato con un destro in spaccata sottomisura il portiere Minelli, che era riuscito soltanto smanacciare la palla in fondo al sacco. Il gol di vantaggio, invece di galvanizzare i Lupi, ha avuto l’effetto boomerang di scuotere ancor di più i Bresciani, che da quel momento hanno cominciato a cingere d’assedio la trequarti irpina, mettendo in grandissima difficoltà la retroguardia biancoverde. E dieci minuti dopo lo svantaggio subito, i padroni di casa, nel breve volgere di appena un giro della lancetta più lunga dell’orologio hanno ribaltato il risultato. Un uno-due  (27′-28′) micidiale di Torregrossa, con entrambe le reti segnate dalla destra su cross dalla sinistra, con la retroguardia avellinese completamente imbambolata.

Così, prima della prima mezzora il Brescia comandava incontrastato la gara, non solo in termini di punteggio, ma anche nel gioco, perchè oltre ai due gol dell’attaccante lombardo, almeno in altre tre circostanze i padroni di casa avrebbero potuto violare la porta difesa dal pur bravo e reattivo Radu, autore di un apio di interventi miracolosi. Il duplice fischio che sanciva la fine del rimo tempo arrivava, paradossalmente, quasi come una liberazione per i lupi, che potevano andare al riposo sotto di un solo gol.

La ripresa, invece, vedeva un quadro tecnico-tattico completamente ribaltato, con i Lupi rientrati in campo molto più convinti delle proprie possibilità e le Rondinelle, forse appagate dal vantaggio, che si mostravano molto più caute ed attendiste. Insomma, sembrava quasi che le due contendenti si fossero scambiati gli “abiti” tattici e soprattutto caratteriali. L’Avellino appariva deciso ad affondare i propri colpi, e spostava il proprio baricentro trenta metri più avanti, ed il Brescia rinculava a protezione della propria retroguardia. Un pizzico di fortuna, che nel calcio può essere fondamentale, veniva in soccorso dei Lupi, che riuscivano ad agguantare il pareggio già al 53′ con un gran gol di Castaldo, che, approfittando di una palla che miracolosamente era rimasta a portata di piede, aveva piazzato un tiro di esterno destro, frutto di grande intelligenza, esperienza e classe. Il pareggio aveva il potere di ringalluzzire i Lupi e creare ansia e paura nei Bresciani.

Allo scoccare dell’ora di gioco, Bidaoui, si incaricava di riportare clamorosamente in vantaggio i Lupi con un gol da cineteca: appena entrato in area, dopo un primo dribbling favorevole, un rimpallo gli aveva restituito la sfera che sembrava persa e con un colpo da biliardo, di interno destro, aveva indirizzato la palla nell’angolino basso alla sinistra del portiere lombardo.  Il vantaggio portava ancor pià coraggio ai Lupi e metteva definitivamente in ginocchio gli uomini di Boscaglia, che le tentava tutte, anche ricorrendo ai tre cambi a disposizione. Ma era l’Avellino (che ormai a controllava la gara senza eccessiva ansia, con ritrovata grinta) a sfiorare nuovamente il gol con una clamorosa traversa di Castaldo (grandissimo secondo tempo quello dell’attaccante giuglianese) a seguito di un intelligente pallonetto da fuori area. Nel finale c’era pure il giallo del rigore (per un atterramento di D’Angelo) prima concesso ai Lupi e poi trasformato in punizione dal limite, dopo un incredibile ripensamento (anche se le immagini televisive hanno dato ragione alla seconda decisione del direttore di gara).

Dopo cinque minuti di recupero, il triplice fischio dell’arbitro Balice consegnava ai ragazzi di mister Novellino (nuovamente espulso nel finale per intemperanze nei pressi della panchina) una vittoria che, per come si era messo il primo tempo, ha un sapore ed un valore decisamente alto. Onore al merito, soprattutto caratteriale dei Lupi, ma la società biancoverde, impegnata in questi giorni al calcio mercato, non “abbassi la guardia” nella ricerca dei rinforzi necessari per affrontare un girone di ritorno che dovrà essere condotto  da parte di Castaldo e compagni all’insegna della tranquillità.

 

 

 

 

 

Foto: Gazzetta.it

 

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