Castiadas – Avellino 0 – 4, agli affamati Lupi bastano appena dieci minuti per fare un solo boccone degli avversari

Castiadas – Avellino   0 – 4

Castiadas: Forzati, Sarritzu (dal 27′ Pinna), Capone, Boi, Costa (dal 61′ Camba), Carboni (dal 61′ Fe), Proto (dal 70′ Menegat), Aiana, Milani (dal 61′ Cordeddu), Perrotti, Mesina. A disposizione: Idrissi, Manca, Carrus, Melis, All.: Puccica.

Avellino: Viscovo, Betti, Morero, Dionisi, Parisi, Tribuzzi, Matute, Di Paolantonio (dal 66′ Gerbaudo), Da Dalt (dall’87′  Ciotola), Alfageme (dal 76′ Mentana), De Vena (dal 59′ Sforzini). A disposizione: Lagomarsini, Falco, Omohonria, Buono, Capitanio. All.: Cinelli.

Arbitro: Picchi di Lucca. Assistenti: Faini e Raus di Brescia.

Marcatori: 2′ pt Alfageme, 9′ pt De Vena, 10′ st Tribuzzi, 24′ st Morero.

Ammoniti: Costa (C),  Betti,  Parisi. Fe (C). Angoli: 1-3. Rec.: 2′ pt; 4′ st.

 

 

 

L’Avellino aveva un solo problema, andando a giocare la sua ultima trasferta in Sardegna: doveva affrontare il match contro il modesto Castiadas con il piglio e l’atteggiamento giusto, e la gara sarebbe stata in discesa. I primi dieci minuti di gioco sul campo di Muravera hanno deposto, in maniera palmare, per quest’assunto.

Pronti, via e l’Avellino era già in vantaggio: Alfageme, partito sul filo del fuorigioco, dopo aver raccolto il lancio di Matute, arrivava in area sarda e trafiggeva il portiere di casa. Dopo neppure due giri di lancette, i Lupi avevano già messo il muso avanti. Il Castiadas rimaneva tramortito ed era incapace di reagire. Ne approfittavano i Lupi per affondare il colpo del raddoppio, sempre con la stessa dinamica tattica e sempre per opera di Alfageme, che ripartiva inesorabilmente sul filo del fuorigioco, beffando la retroguardia sarda, e dando la possibilità su un piatto d’argento ad Alessandro De Vena di depositare in rete il suo 17esimo sigillo. Meglio non poteva andare: dieci minuti di gioco e l’Avellino era già in vantaggio due a zero. 

I volenterosi avversari sardi ce la mettevano tutta per cercare di accorciare le distanze e crearsi la speranza di riaprire una partita già chiusa, ma l’Avellino aveva mantenuto la promessa della vigilia: era scesa in campo con la giusta mentalità e la gara poteva essere gestita come desideravano i biancoverdi. Partita praticamente già finita ancor prima di cominciare, perchè, con l’Avellino che aveva curato al meglio l’aspetto mentale, il confronto del campo aveva deciso le sue sorti in maniera ancor più netta di quanto non facesse presumere il pronostico. Il primo tempo si chiudeva con il netto vantaggio dei Lui, sia  nel punteggio, che sul piano psicologico. I biancoverdi, quindi, potevano andare all’intervallo pensando già a come trascorrere la settimana di vacanza, considerato che il campionato di serie D, osserverà un turno di riposo e si riprenderà a giocare soltanto il 14 marzo.

La ripresa, tuttavia, doveva pur essere giocata, e, a dire il vero, un minimo di rilassatezza nervosa da parte dei Lupi stava anche cominciando ad affiorare, con il Castiadas che cercava di alzare il proprio ritmo. Ma non passavano neppure dieci minuti che gli ospiti servivano il tris, raccogliendo un gentilissimo cadeau da parte del portiere Forzati, che rinviava maldestramente sui piedi di Tribuzzi, appostato alla trequarti sarda. L’esterno destro dei Lupi faceva una ventina di metri palla al piede e poi, appena entrato in area, trafiggeva l’ingenuo estremo difensore di casa.

Un quarto d’ora più in là, i Lupi su cross direttamente da calcio d’angolo, facevano poker, grazie alla notevole tempistica di testa di capitan Morero, che si alzava più di tutti e metteva la sfera nella rete del Castiadas.

L’ultimo quarto di gara serviva solo per i cambi dei due tecnici, con la gara che si trascinava stancamente verso la fine. I Lupi sbancavano Muravera e mettevano altri tre punti nella propria classifica.

 

Loading