Catanzaro – Avellino 3 – 1, brutta sconfitta per i biancoverdi, davvero irriconoscibili

Catanzaro – Avellino   3 – 1

Catanzaro: Di Gennaro, Signorini (dall’84′ Figliomeni), Martinelli, Pinna, Statella, Tascone (dal 74′ Nicoletti), Risolo (dal 64′ Maita), Casoli, Favalli, Kanoute, Nicastro (dal 74′  Fischnaller). A disposizione: Mittica, Giannone, Riggio, Elizalde, Novello, Mangni, Quaranta. All.: Grassadonia.

Avellino: Abibi, Illanes (dal 41′ Silvestri), Zullo, Laezza, Celjak, De Marco (dall’81′  Alfageme), Di Paolantonio, Rossetti (dal 59′  Karic), Parisi (dal 59′ Albadoro), Micovschi, Charpentier. A disposizione: Tonti, Pizzella, Palmisano, Njie, Evangelista, Petrucci. All.: Capuano.

Arbitro: Meraviglia di Pistoia. Assistenti: Della Croce di Rimini e Buonocore di Marsala.

Marcatori: al 24′  Favalli (C), al 28′ Nicastro (C), al 44′ Di Paolantonio, al 76′ Kanoute (C).

Ammoniti: Laezza, Pinna (C), Zullo. Angoli 3-1. Rec.: 2′ pt; 4′ st.

 

 

Un Avellino davvero irriconoscibile è uscito inevitabilmente sconfitto dal Ceravolo di Catanzaro. L’undici di Capuano è apparso la bruttissima copia di quello volitivo e battagliero visto contro la Reggina. Eppure l’avversario di turno era in evidente crisi di risultati e di identità tecnica. Sarebbe bastato un Avellino diligente e concreto per uscire indenne dal campo calabrese. Invece, i Lupi hanno giocato solo la prima metà del primo tempo, nel corso della quale sono anche andati vicinissimi al vantaggio con Micovschi, al 22′, allorquando il mancino rumeno, dopo aver ricevuto da Charpentier, ha sferrato un gran tiro dai 18 metri che ha colpito l’incrocio dei pali alla destra del portiere catanzarese.

Come spesso accade nel calcio, dopo un gol mancato, gli avversari alla loro prima occasione vanno in vantaggio. Infatti, al 24′, Favalli, ha messo dentro il pallone della prima rete catanzarese, dopo che Abibi ha respinto centralmente un tiro in diagonale dalla destra, effettuato da un attaccante giallorosso, e la sfera è arrivata rocambolescamente sul piede del laterale calabrese, che da due passi ha realizzato l’1 a o. Dopo solo quattro minuti il Catanzaro è addirittura pervenuto al raddoppio: cross dalla trequarti mancina di Favalli in area, Nicastro, indisturbato, di testa ha messo dentro con Abibi che non è stato capace di intervenire.

Il doppio vantaggio ha demoralizzato oltremodo i ragazzi in maglia biancoverde, che, tuttavia, non si sono arresi e, sul finire della prima frazione di gioco, al 44′, hanno accorciato le distanze: cross dalla sinistra di Rossetti, il portiere catanzarese si è disteso in tuffo per intercettare la sfera, ma non è riuscito a deviarla; sul secondo palo è sopraggiunto Di Paolantonio che ha messo dentro il gol che ha dimezzato lo svantaggio.

Alla ripresa delle ostilità ci saremmo aspettati un aspettati un Avellino più tonico e voglioso, come è nello stile di mister Capuano. Invece, i Lupi hanno lasciato parecchio a desiderare, proprio nella loro caratteristica migliore, la combattività, che è stato veramente latitante. Infatti, i biancoverdi sono arrivati sempre in ritardo sulle seconde palle, ed hanno perso quasi tutti i duelli in mezzo al campo.

Ad onor del vero, anche il Catanzaro non ha particolarmente brillato per l’estetica del suo gioco, ma almeno ha giocato con maggiore cattiveria agonistica, cercando di sfruttare gli ampi spazi che i ragazzi di Capuano (che nel frattempo aveva inserito sia Albadoro che Karic, per rinforzare l’attacco avellinese) fatalmente concedevano. Al 73′ Micovschi ha avuto sul piede la palla del pareggio, dopo un’azione travolgente di Charpentier dalla destra. Ma il mancino rumeno ha mandato il pallone oltre la traversa a due passi dalla linea di porta. Il mancato pareggio ha spronato i padroni di casa a cercare di sfruttare meglio i propri contropiede. E cosi, al 76′, Kanoutè, ricevuta la sfera da Nicastro (che a sua volta aveva approfittato di un’esitazione di Laezza, che era inciampato) ha realizzato il tris del Catanzaro.

La sfida del Ceravolo si è chiusa qui. I ragazzi di Capuano sono tornati a capo chino negli spogliatoi, consapevoli di avere offerto una prestazione molto al di sotto delle proprie possibilità. 

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