D’Agostino e l’Avellino che verrà: la ragione illumini il presidente

Premesso doverosamente che abbiamo la fortuna di non essere soggetti a padroni, ed anche l’inestimabile privilegio di non dover subire le angherie dello stato di bisogno, riteniamo sia venuto il momento di rassegnare ai lettori ( o meglio, utenti) il nostro umile, ma liberissimo pensiero.

Aggiungiamo anche che non vorremmo assolutamente essere nei panni del presidente Angelo Antonio D’Agostino, chiamato in queste ore a prendere una decisione circa il futuro prossimo dell’Avellino calcio.

La partecipazione della compagine biancoverde ai Play off, benché assolutamente “obbligata” a priori (specie in termini di biglietto da visita di una proprietà appena subentrata), si è rivelata per l’Avellino, sul campo, una mezza Waterloo. La squadra di Capuano, per qualche recondita ragione (che non ci appassiona approfondire) si è limitata a svolgere il cosiddetto “compitino” contro una Ternana per niente trascendentale.

I biancoverdi sono apparsi l’ombra sbiadita dei calciatori pugnaci e volitivi, ammirati in tante battaglie di campionato. Lo stesso tecnico di Pescopagano ne è uscito con le ossa rotte, considerato che quasi tutti i tifosi irpini si sarebbero attesi al Liberati una squadra grintosa e desiderosa di giocarsela con ardore ed orgoglio. Invece, in campo non si è vista per niente, specie in termini “mentali”, una squadra targata Capuano. Questo, pero, “intelligenti pauca”, non significa necessariamente addossare specifiche colpe al tecnico di Pescopagano per il mancato superamento del turno da parte dei Lupi.

Ma ora è tempo di decisioni importanti da parte della proprietà dell’Avellino. Il massimo dirigente biancoverde, Angelo Antonio D’Agostino, imprenditore di grande esperienza, che nel mondo produttivo ha dato ampie dimostrazioni delle proprie capacità, è chiamato ad improcrastinabili scelte per preparare la prossima stagione agonistica, che non potrà non vedere ai nastri di partenza del campionato di Terza Serie una compagine degna della migliore tradizione e delle aspettative dei tifosi biancoverdi. 

Fossimo nel massimo dirigente biancoverde, non avremmo grossi problemi a ripartire dalla coppia Di Somma-Capuano, che ha fatto abbastanza bene nel campionato appena trascorso. Ma la nostra opinione lascia il tempo che trova, anche perchè non siamo certo noi a dover sopportare il pathos progettuale e soprattutto l’onere di investimenti economici importanti per l’Avellino che verrà di qui a poche settimane.

Un consiglio, ancorchè non richiesto, ci sentiamo comunque di proporlo al presidente D’Agostino: faccia le sue scelte senza condizionamento alcuno, e meno che mai per ragioni affettive. Non si faccia influenzare, e non ascolti neppure coloro che si fanno forti del legame di sangue e/o di parentela. Orienti, decisamente, le proprie scelte sull’esperienza e sulla competenza assoluta. Magari affidandosi a professionisti non autoctoni, che potrebbero risentire pesantemente degli influssi negativi di tipo ambientale.

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