Flumeri, anche quest’anno calorosa accoglienza per un gruppo di bambini Saharawi

Si deve anche al senso di accoglienza di una famiglia flumerese il fatto che anche quest’anno sono arrivati in paese bambini e bambine Saharawi ( originari dell’ex – Sahara occidentale spagnolo ) invitati a trascorrere un breve periodo di vacanza in Italia.

Insieme ai loro accompagnatori,  i bambini africani hanno trascorso ieri una giornata a Flumeri, presso il Dott. Mario Lena, un medico sempre in prima linea nell’ambito sociale, il quale ci ha dichiarato
Quella odierna è stata una giornata indimenticabile. Abbiamo avuto la possibilità di aprire le porte della nostra casa a nove bambini provenienti dal deserto del Saharawi con i loro accompagnatori. Un popolo quello Saharawi, con una dignità eccezionale a cui da oltre quarant’anni viene negata la propria terra e che vive in esilio nelle tendopoli dell’estremo sud del deserto algerino. Combattono in modo pacifico per avere la loro terra, e per farlo non hanno scelto la via delle armi. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di offrire loro un momento di gioco e di solidarietà all’insegna dell’affetto e della spensieratezza, valori che dovrebbero essere garantiti a tutti i bambini, ma che spesso vengono loro negati. Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno di mia moglie Filomena, che da ormai cinque anni fa parte come volontaria dell’Associazione Vita, e sovraintende all’accoglienza dei bimbi, che ogni anno arrivano nel nostro paese, sia dal punto di vista del programma in generale, che dal punto di vista culinario, nel rispetto delle loro tradizioni, per farli sentire davvero accolti. Un ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno condiviso con noi questa iniziativa e alla direttrice del centro “Family Park l’Isola che non c’è” di Flumeri, Mariolina Garofalo, + che ha messo a disposizione dei giochi per far divertire i bambini. Un piccolo gesto che sottolinea l’importanza dell’incontro come base fondamentale del nostro essere umani”.
Una iniziativa encomiabile questa di Flumeri, che fa onore al paese e all’Irpinia, da sempre terra di passaggio e di accoglienza.
Carmine Martino

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