Graziani: “Non guardiamo alla distanza dalla vetta ma lavoriamo per riprendercela”

Dopo tre giorni di lavoro, mister Archimede Graziani ha introdotto la sfida di domani contro la Vis Artena e parlato del momento della Calcio Avellino SSD. In sala stampa, sulla scorta di alcune domande specifiche, non è mancata una buona dose di autocritica da parte del mister di Carrara sugli errori di valutazione commessi dallo staff tecnico nella scelta dei calciatori. Ecco le parole di Graziani:

“Io penso che domani dobbiamo essere concentrati, con l’obiettivo di fare la partita e di farla nostra nel migliore dei modi possibili. Non si tratta di un risveglio delle coscienze, penso che tutti noi ci stiamo mettendo impegno e volontà, poi tante volte esce la partita giusta altre, come capitato recentemente, no. Però posso dire che l’animo e la serenità di tutti è rivolto a dare il massimo. Il ritardo di 5 punti dalla vetta? Non è una questione di 3 o 5 punti di ritardo. Sicuramente qualcosa nella nostra prima parte di campionato abbiamo lasciato dietro, però l’obiettivo era quello di rimanere in alto, il più possibile vicino alla vetta se non in testa, per poi portare tutte le modifiche necessarie e cominciare, attraverso il  lavoro,  un percorso di vertice nella seconda parte del torneo per prenderci quello che vi ho sempre detto. So di essere criticato quando dico errori individuali. Ma calcisticamente parliamo di quello, e non lo faccio per mettere alla gogna i miei giocatori, ma anzi per migliorarli e farli crescere attraverso i propri sbagli. I ragazzi lo sanno, altrimenti se non fosse cosi non ci sarebbe armonia nello spogliatoio e non ci sarebbe la serietà che continuamente mi dimostrano. I miei errori? Io sono il primo a sbagliare, ogni giorno. Ma cerco di individuarli per correggerli, ed è quello che devo fare con i miei calciatori, aiutare a riconoscerli. Poi, sicuramente ho sbagliato quando, all’atto delle scelte iniziali,  ho privilegiato le caratteristiche tecniche rispetto a quelle caratteriali e della personalità del singolo calciatore. Le assenze? Noi seguiamo un processo rigoroso e metodologico. Prima i nostri giocatori sono in cura dal medico, quando ho l’ok del medico si passa al preparatore atletico. Solo in ultima analisi io li metto in campo e li faccio giocare. Ho la fortuna di avere uno staff di primissimo livello, quindi è giusto che io sia rispettoso del loro parere. Io faccio giocare chi alleno”.

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