Il crollo del tetto dell’Istituto Amatucci, la nota dell’Unione degli Studenti di Avellino

A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico 2017/2018: sventata una tragedia. Crolla il tetto dell’istituto “Amatucci” in via Lorenzo Ferrante, Avellino. La causa del crollo: il vento. I danni, davvero ingenti, avrebbero potuto mettere in pericolo l’incolumità degli studenti, qualora si fossero trovati all’interno della struttura. Parte dell’ impianto superiore è crollato, danneggiando il tetto. I lavori per la struttura erano stati svolti da pochi giorni. La scuola è attualmente chiusa e la ditta responsabile dei lavori precedentemente svolti dovrà rimediare al danno  causato dal maltempo. Gli alunni inizieranno la scuola circa una settimana più tardi.
Questo è solo uno dei tanti episodi legati al problema edilizia ad Avellino. Numerose sedi scolastiche sono state dichiarate inagibili nell’ultimo periodo,  causando problematiche logistiche e rendendo un’impresa ardua la sistemazione degli studenti all’interno degli stabili disponibili. Indignati gli studenti delle scuole avellinesi, che, in preda allo scontento, a tratti anche illegittimo, si rifiutavano di cedere il loro edificio scolastico a coloro i quali avevano perso il proprio.
Per risolvere problemi analoghi sorti in seguito alla dichiarazione di inaggibilità dell’edificio ex Scoca, fino ad ora utilizzato come succursale, in istituti come il liceo P.E.Imbriani   si sono prese misure di altro genere: si è rivoluzionato l’orario delle lezioni, istituendo un giorno di riposo a settimana per permettere la rotazione delle classi all’interno dell’unica sede disponibile. Inutile dire che sono misure che tanto somigliano ad una toppa cucita per risolvere un problema che non avrebbe dovuto presentarsi.
Il problema dell’edilizia scolastica affligge esageratamente il nostro paese ponendo le studentesse e gli studenti in condizioni non adeguate per la salvaguardia della loro salute. Oltre 2.700 scuole italiane si trovano in zone a elevato rischio di terremoti. Nonostante ciò non sono state adeguate alle più recenti norme antisismiche (dati forniti dal ministero dell’istruzione). Gli stessi dati del MIUR, aggiornati all’anno scolastico 2015/2016, mostrano che poco meno di nove scuole su dieci non garantiscono i migliori standard di sicurezza a studenti e docenti. A trovarsi in questa condizione 44.486 scuole pubbliche, su un totale di 50.804 censite. 
Dal 2008 è in vigore il testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Come cita il documento di “Cittadinanza attiva”, per riassumere gli oblighi fondamentali sanciti dal suddetto decreto, una scuola, per essere considerata sicura, deve: “valutare i rischi, eliminarli o quanto meno ridurli, programmare la prevenzione, fare informazione e formazione adeguate, individuare le misure di emergenza, provvedere alla regolare manutenzione di ambienti, attrezzature ed impianti”. L’ente competente la manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici che ospitano le scuole secondarie di secondo grado è la Provincia.
Chiedere spiegazioni a quest’ultima per quanto riguarda l’istituto Amatucci è dunque inevitabile.
 

 

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