Il David di Michelangelo col fucile ed è polemica

 

Un capolavoro dell’arte italiana che risale al lontano 1500 diventa testimonial di un’azienda americana, l’Illinois Arma Lite. Il David di Michelangelo Buonarroti, simbolo della bellezza e dell’italianità, in particolare di Firenze, nel mondo, imbraccia un fucile AR-50A1 dal valore di oltre 3.000 dollari.

L’immagine è stata pubblicizzata, a partire dal 7 marzo, da riviste specializzate statunitensi e lo slogan che va a accompagnare l’audace fotomontaggio recita “AR-50A1: a work of art”. Ma un’arma può davvero essere un’“opera d’arte”?

Come domande del genere sorgono subito spontanee, altrettanto immediate sono le risposte e le reazioni che giungono dal mondo della cultura e della politica italiane.

La soprintendente del Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, ha annunciato una diffida all’azienda per aver divulgato un’immagine simile, in quanto il David è protetto da diritti e l’azienda non ha chiesto nessuna autorizzazione per usarlo a scopi commerciali. Rincara la dose Angelo Tartuferi, direttore della Galleria dell’Accademia, dove il David è custodito dal 1873, l’atto in sé oltre ad essere del tutto illecito, in quanto non c’è stato nessun permesso per tale uso, è di “cattivo gusto”. Ed inoltre “la valenza estetica non può essere snaturata”, anche perché per le opere dei musei di Firenze c’è il vincolo di congruità con un’immagine nell’uso a scopo pubblicitario e commerciale.

Veloce anche la risposta del ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini che utilizza twitter per sollecitare l’azienda a ritirare la campagna.

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Giovanna Di Troia

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