Juventus- Avellino: e la rimonta in un quarto d’ora

 

Ci sono pareggi che valgono come una vittoria. Come quello che l’Avellino strappò sul campo della Juve il 13 maggio 1979. Chi ha qualche capello bianco lo ricorderà sicuramente, e magari anche i più giovani ne avranno sentito parlare dai papà o dai nonni, come una favola, anche se questa non lo è. Tutt’al più è un miracolo. Sportivo, si intende. A Torino si gioca l’ultima giornata di campionato. I padroni di casa non hanno più nulla da chiedere al campionato: sono terzi in classifica, alle spalle del sorprendente Perugia. L’Avellino invece deve ancora fare i conti con la matematica: manca ancora un punto per conquistare una salvezza che pare ormai certa. A spingere  la squadra di Marchesi ci  sono  migliaia di  tifosi, arrivati nel capoluogo piemontese con aerei, treni e altri mezzi di fortuna. E poi in tribuna ci sono 3 avellinesi speciali : De Mita, Mancino e Gargani.

LA PARTITA Il primo tempo scorre liscio come l’ultimo giorno di scuola. Si respira l’aria da rompete le righe: Juve e Avellino sembrano avere già la testa alle vacanze e preferiscono  non farsi male. Ma nel secondo tempo le cose cambiano. La Juve ritorna in campo con un altro spirito. Non vuole congedarsi dal suo pubblico con uno scialbo parreggio. E dopo 9′ minuti ci pensa  Bettega ad aprire le marcature. Passano 60” e la Juve raddoppia con Verza. Un uno-due micidiale che stende l’Avellino al tappeto. Dieci minuti più tardi, Trapattoni sostituisce Zoff con Alessandrelli.

Alessandrelli? Chi era costui?  E’ lo storico vice di Zoff. Gioca nella Juve dal 1975-76. Anzi, scalda la panchina da quella stagione. Perchè  quando entra  al 65′ di Juventus-Avellino, fa il suo debutto assoluto in campionato con la maglia della Vecchia Signora. Prima di allora, oltre 119 partite in panchina. Un record.

RIMONTA Intanto un minuto dopo il cambio, la Juve trova il terzo gol, ancora con Verza. E adesso la partita sembra proprio finita. Del resto anche le notizie che arrivano dagli altri campi contribuiscono a rasserenare l’Avellino. E invece a 20′ dalla fine del match,  inizia la riscossa irpina. La guida Gil De Ponti con la complicità di Alessandrelli. In 7 minuti il centravanti baffuto- e anche un po’ capellone- sfrutta due corte respinte dell’estremo difensore juventino e riporta in gara i suoi. All’86’ arriva anche il gol del pareggio. Lo realizza Massa con un pregevole pallonetto che supera il portiere bianconero, per il 3-3 finale. Tre gol in 15′ e rimonta completata sul campo della Juve. Per Alessandrelli doveva essere una passerella e invece è stato un calvario, breve ma doloroso. L’Avellino con quell’insperato pareggio entrò nella storia. Anche Alessandrelli ci entrò. Ma dalla porta di servizio.

 

Mariano Messinese

Twitter: @MarianoWeltgeis

 

 

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