Lacedonia, al via la II edizione del Concorso di Fotografia Documentaria “1801 passaggi”

Al via la seconda edizione del concorso di fotografia documentaria “1801 passaggi”, legato al patrimonio fotografico dello statunitense Frank Cancian (www.frankcancian.net) custodito a Lacedonia (Av), dopo la sua recente riscoperta, nel Museo Antropologico Visivo Irpino (MAVI). Il tema del concorso di quest’anno sarà “Un paese italiano, 2018”. Il termine di presentazione delle opere scade alla mezzanotte del 30 settembre.

Con il concorso annuale, il MAVI LaPilart, associazione di promozione sociale, selezionano un gruppo di opere fotografiche finaliste che vengono esposte in una mostra conclusiva nell’ambito dell’evento “1801 passaggi”, che per il 2018 si terrà a Lacedonia dall’1 al 3 novembre. Nel corso dello stesso evento saranno proclamate e premiate le opere vincitrici.

Una selezione di 20 foto di Frank Cancian costituisce la base del concorso, nel quale gli autori vengono chiamati a presentare proprie opere che trovino riferimento nelle foto di Cancian selezionate e propongano una libera reinterpretazione attualizzata di quelle immagini. Dopo lo svolgimento del concorso, la mostra fotografica presenterà quindi le foto di Cancian selezionate quest’anno e altrettanti scatti che la giuria del concorso selezionerà fra tutti quelli presentati dai partecipanti.

La giuria, che premierà le 3 fotografie vincitrici il 3 novembre 2018, è composta quest’anno dai fotografi Mario Boccia Lina Pallotta, daDirettore del Museo etnografico di Morigerati Luciano Blasco dall’antropologo e docente universitario Vincenzo Esposito.

Per scaricare il bando di concorso e la scheda di partecipazione:

https://www.museomavi.it/2018/08/13/museo-mavi-bando-concorso-fotografico-2018/

LE 1801 FOTOGRAFIE DI FRANK CANCIAN

1801 sono gli scatti realizzati a Lacedonia nel 1957, in circa 7 mesi, dal fotografo statunitense Frank Cancian, quando, studente di 22 anni, grazie a una borsa di studio soggiornò nel borgo rurale irpino “per capire come le persone vivevano e per fotografarne la quotidianità”.

Il lavoro fotografico del giovane Cancian – reso possibile dalla partecipazione alla vita quotidiana della comunità lacedoniese e caratterizzato da una sensibilità etnografica che, negli anni successivi, sarebbe stata alla base della sua scelta di dedicarsi alla ricerca e all’insegnamento dell’antropologia – esplora tutti gli ambiti di vita di una comunità rurale colta nel cruciale momento di passaggio degli anni ‘50 del secolo scorso, allorché l’industrializzazione del paese, l’espansione dei consumi e l’abbandono delle campagne erano ormai avviati. 

Questo patrimonio, riportato alla luce solo da poco tempo, resta ad oggi ancora sostanzialmente ignoto anche alla letteratura specialistica. Esso merita invece di essere considerato insieme all’eredità lasciata dagli autori che hanno raccontato il Sud italiano nel secondo dopoguerra: dai fotoreporter della Magnum, ai fotografi italiani che hanno lavorato sul campo con Ernesto De Martino, ai cosiddetti documentaristi demartiniani”.

IL PROGETTO1801 PASSAGGI”

Il progetto “1801 passaggi” affianca la creazione di un archivio fotografico dell’opera di Frank Cancian (oggi professore emerito di Antropologia all’Università di Irvine, California) a un concorso-mostra. Esso intende realizzare un percorso/confronto tra passato e futuro che, proiettato negli anni a venire, si propone, coniugando lo sguardo etnografico con la fotografia e indagando l’evoluzione dell’essere umano, un duplice obiettivo: da una parte, divulgare il lavoro fotografico di Cancian come documento storico-etnografico relativo al passato di una comunità e, più in generale, di una forma di vita come quella dei piccoli borghi rurali del Meridione italiano; al tempo stesso, mediante il concorso il MAVI acquisisce nuove immagini fotografiche, selezionate utilizzando le fotografie di Cancian come chiave di lettura di piccole realtà sociali nelle loro trasformazioni contemporanee, e per questa via accumula una testimonianza dinamica dei cambiamenti della persona e della società, e dell’evoluzione dello sguardo fotografico su di esse.

Per informazioni: info@museomavi.it

 
 
 
 
 
 

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