Paganese – Avellino 2 – 2, l’esordio assoluto dei Lupi è sicuramente accettabile

Paganese – Avellino  2 – 2 

Paganese: Campani (dal 46′ Baiocco), Sbampato, Schiavino (dal 60′ Scarpa), Mattia, Carotenuto (dal 60′ Lidin), Gaeta, Capece, Bonavolontà, Perri, Alberti (dal 73′ Dammacco), Diop (dall’86′ Guadagni). A disposizione: Scevola, Pelliccia, Cavucci. All.: Erra.

Avellino: Tonti, Zullo (dal 65′ Njie), Morero, Laezza, Petrucci (dal 59′ Celjak), Rossetti, Di Paolantonio, Palmisano (dall’83′ Silvestri), Parisi (dal 60′ Micovschi), Alfageme, Albadoro (dall’83′ Carbonelli). A disposizionePizzella, Falco, Saporito, Corcione. All.: Ignoffo.

Arbitro: Acanfora di Castellammare di Stabia. Assistenti: Piedipalumbo di Torre Annunziata e Nasti di Napoli.

Marcatori: al 4′ Alfageme, al 41′ Diop (P, su c. di r.), al 63′ Celjak, al 68′ Mattia (P).

Ammoniti: Sbampato (P), Celjak e Alfageme. Angoli: 4-4. Rec.: 0′ pt; 4′ st.

 

Ad essere onesti, la prima uscita in assoluto dell’Avellino targato Ignoffo non è dispiaciuta affatto. In molti si sarebbero attesi una prova non positiva, come invece si è dimostrata. Erano tali e tante le incognite che non era facile pensare che i Lupi potessero fare la bella figura che hanno fatto. Se solo si tiene nel conto il fatto che questa era la primissima prova che il nuovo Avellino svolgeva dopo appena una decina di giorni di allenamenti (e per alcuni degli ultimi arrivati in maglia biancoverde si è addirittura trattato del secondo o terzo allenamento con i nuovi compagni) c’è di che essere soddisfatti.

L’Avellino di mister Ignoffo si è presentato sul campo della Paganese (certamente più rodata ed affiatata rispetto agli Irpini) animata da tanta voglia di ben figurare, ma anche con tantissimi punti interrogativi, a cui il campo doveva dare risposta. I Lupi sono scesi sul rettangolo di gioco con il piglio giusto e tanta determinazione, ed hanno saputo reggere il campo come, in questo momento, forse meglio non avrebbero potuto. Al netto delle tante difficoltà atletiche ma anche e soprattutto di amalgama ed affiatamento tra i reparti, con i meccanismi tattici non ancora oleati, Morero e compagni hanno retto magnificamente il confronto tecnico con gli avversari (che, giova ricordarlo, appena tre giorni fa avevano impensierito non poco il Bari al San Nicola).

In diverse fasi del match, l’Avellino si è fatto ammirare per una buona trama di gioco, che ha anche lasciato intravvedere, sebbene allo stato larvale, alcuni schemi che hanno testimoniato dell’impronta tecnico-tattica di Ignoffo.

La sfida con la Paganese è stato godibile ed interessante, con diversi capovolgimenti di fronte che hanno divertito il non numeroso pubblico accorso al Marcello Torre, in questa caldissima vigilia di ferragosto. Il risultato si è sbloccato subito, al 4′, grazie ad un’ottima e precisa verticalizzazione di Zullo dalla propria metà campo, che ha trovato Alfageme puntuale all’appuntamento con il passaggio del compagno, l’argentino è entrato in area ed ha trafitto con un diagonale di destro il portiere della Paganese.

La squadra di casa non è stata certamente a guardare ed ha cercato di reagire subito allo svantaggio, ma ha trovato un Avellino ordinato e messo saggiamente in campo, che ha saputo chiudere bene i varchi possibili dell’offensiva azzurrostellata. Sul finire, però, della prima frazione di gioco, una grossolana ingenuità del 18enne Parisi ha provocato il calcio di rigore paganese, che è stato realizzato da Diop.

L’inizio di ripresa ha visto i padroni di casa riversarsi nella trequarti avellinese, portando diverse insidie alla retroguardia biancoverde. Ma sono stati i Lupi, al 63′ a riportarsi in vantaggio, grazie ad una buona palla manovrata da Rossetti che ha scaricato sulla sinistra per l’accorrente Micovschi (subentrato appena un minuto prima a Parisi), che ha messo un gran cross al centro per l’altro nuovo entrato Celjak, che ha fatto secco di piatto destro il portiere di casa.

Ma il secondo vantaggio dei Lupi si è rivelato effimero perchè al 68′, su azione di calcio d’angolo, il difensore della Paganese Mattia, lasciato colpevolmente solo al centro dell’area, ha colpito indisturbato di testa ed ha insaccato alle spalle di Tonti. Il nuovo pareggio ha determinato un istintivo abbassamento dei toni e dei ritmi da ambo le parti e la partita è scemata in quanto ad imprevedibilità, pur rimanendo gradevole.

Ignoffo ha saggiamente sfruttato tutte e cinque i cambi a sua disposizione. Con il passare del tempo, è inevitabilmente affiorata la stanchezza in entrambe le contendenti, che, nel finale, hanno mostrato di apprezzare il risultato di parità.  

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