Ternana – Avellino 0 – 0, eliminazione ineccepibile per i Lupi, palesemente scarichi e mai pericolosi

Ternana – Avellino 0 – 0

Ternana: Iannarilli, Parodi, Diakité, Bergamelli, Mammarella (dall’88′ Celli), Paghera (dal 62′ Damian), Salzano, Verna, Defendi (dall’88′ Furlan); Ferrante, Partipilo (dal 72′ Marilungo). A disposizione: Marcone, Tozzo, Vantaggiato, Russo, Mucciante, Torromino, Sini, Nesta. All.: Gallo.

Avellino: Tonti, Illanes, Laezza, Bertolo (dal 46′ Rizzo), Celjak, Garofalo (dal 46′ Di Paolantonio), De Marco (dal 67′ Ferretti), Parisi, Micovschi, Izzillo (dal 46′ Rossetti), Albadoro (dal 67′ Pozzebon). A disposizionePellecchia, Palmisano, Morero, Njie, Alfageme, Evangelista, Federico. All.: Capuano.

Arbitro: Meraviglia di Pistoia. Assistenti: Nuzzi di Valdarno e Garzelli di Livorno.

Ammoniti: Paghera (T), Bergamelli (T), Rossetti. Ang.: 5-2. Rec.: 1′pt; 3′ st.

L’Avellino non riesce a passare sul campo della Ternana (doveva necessariamente vincere per superare il turno) e viene eliminato al primo turno dei Play off promozione. Diciamo subito che lo scialbo zero a zero è più figlio dell’insipienza e della pochezza dei Lupi, che questa sera al Liberati non sono scesi in campo, soprattutto sul piano mentale. Qualcuno potrà dire che al primo luglio, dopo quasi quattro mesi di stop per il coronavirus, era plausibile attendersi una scarsa intensità fisica ed atletica. Ma se da questo punto di vista l’alibi può funzionare, per quel che concerne la componente mentale, i Lupi non possono trovare alcuna scusante: questa sera a Terni hanno giocato le brutte copie dei ragazzi ammirati per quasi tutto il campionato.

A botta calda, non è dato sapere se la scarsa concentrazione e la carenza di verve agonistica palesata dai ragazzi di Capuano sia dovuta ad un ipotetico scarso impegno mentale, ma sta di fatto che l’Avellino battagliero e sfrontato di tante partite giocate in trasferta durante la stagione non è assolutamente pervenuto questa sera.

Probabilmente, l’atteggiamento fin troppo rinunciatario direttamente connesso all’assetto tattico proposto inizialmente da mister Capuano non ha contribuito ad alzare il tono agonistico dei biancoverdi. Il campo ha detto che la partita ha sempre cercato di farla la Ternana, che avrebbe avuto anche qualche motivo in più (dovuto al regolamento che le consentiva anche di giocare per il pareggio) per scegliere di attendere. L’Avellino di Capuano, forse perchè il suo tecnico non era molto fiducioso nel serbatoio di energie dei Lupi, ha optato per un “tranquillo” non possesso, magari con l’intento di sparare le proprie cartucce nelle seconda metà della gara.

Da qui la rinuncia nella prima frazione di gioco ad un uomo di proposizione e di fantasia come Di Paolantonio, e la scelta di una formazione imbottita di onesti “operai”. Ma bisogna essere onesti nel dire che se la gara, specie nel primo tempo (dominata dai padroni di casa) è rimasta fino all’ultimo in bilico è stato semplicemente perchè Defendi e compagni sono stati sfortunati in un paio di occasioni, ed il portiere biancoverde Tonti ha sfoderato un’ottima prestazione.

L’Avellino ha fatto poco o addirittura nulla per cercare di impensierire gli avversari ed è stato giustamente eliminato dai Play off.

Ora la palla passa alla società, segnatamente al presidente Angelo D’Agostino, che dovrà a stretto giro di posta pensare ad un progetto tecnico, partendo dal presupposto che, per forza di cose (visto che sono pochissimi i calciatori contrattualizzati anche per il prossimo anno) dovrà essere improntato ad una rifondazione del patrimonio tecnico.

Con al timone mister Capuano? A questa domanda forse solo D’Agostino può dare una risposta. Staremo a vedere.

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