Accadde oggi: muore Marco Pantani

Quella salita era troppo dura. Anche per un campione come lui. Cioè, per lo scalatore che, bandana in testa,  aveva domato il Galibier e l’Alpe d’Huez. Ma Marco Pantani non poteva nulla contro la depressione. Tutto era cominciato la mattina del 5 giugno 1999. Pantani aveva ipotecato il secondo giro d’Italia consecutivo, assegnando distacchi abissali ai rivali. Ma quel giorno non potè prendere parte alla tappa. Fu fermato perchè nel suo sangue fu rintracciata una concentrazione di globuli rossi  superiore al consentito. Il valore di ematocrito rilevato al cesenate fu infatti del 52%, oltre il margine di tolleranza del 51%. Di conseguenza il Pirata venne  escluso dalla “Corsa rosa”. 

LA CRISI A detta di molti la carriera ad alti livelli di Pantani si concluse con questo episodio.  Dopo aver spaccato per l’ira un vetro in albergo,  accerchiato dai giornalisti e accompagnato dai carabinieri, mentre stava per lasciare la corsa, disse: “Mi sono rialzato, dopo tanti infortuni, e sono tornato a correre. Questa volta, però, abbiamo toccato il fondo. Rialzarsi sarà per me molto difficile“.  In seguito  Pantani tornò a correre. Ma non  si espresse più ai livelli del ’98,  anno della doppietta Giro- Tour.  Il ritorno alle corse coincise quindi con clamorose debacle e improvvise resurrezioni. Come quando battè in volata Armstrong sul Mont Ventoux. O quando vinse a Courchevel in solitaria sempre nella stessa edizione della Grand Boucle. Nel Nel 2001 e nel 2002 partecipò invece al Giro d’Italia ma con con scarsi risultati.

LA MORTE Ormai la sua carriera viveva di fiammate. Ma qualcosa si era spento nella testa del Pirata. Il 21 giugno Pantani  entrò nella clinica “Parco dei Tigli” di Teolo in Veneto, specializzata nella cura della depressione e della dipendenza dall’alcol. Uscì ai primi di luglio per continuare le cure con i suoi medici personali.  Il 14 febbraio del 2014, esattamente dieci anni fa, Marco Pantani fu trovato morto nella stanza D5 del residence “Le Rose” di Rimini.  L’autopsia rivelò che  il decesso era stato causato da un edema polmonare e cerebrale, conseguente a una overdose di cocaina.  Moriva così  a 34 anni il Pirata. Forse non il ciclista più forte di tutti i tempi. Sicuramente il più spettacolare.

Mariano Messinese

Twitter: @MarianoMessinese

Loading