Altavilla Irpina, in una nota “Liberi per Altavilla” spiega le ragioni dello spostamento della statua di Sant’ Alberico

Con una nota “Liberi per Altavilla” spiega le ragioni dello spostamento della Statua di Sant’Alberico da Piazza Angelo Caruso a Piazza Giovanni Paolo II, l’accogliente piazza che porta proprio il nome del Papa che fece Santo il grande missionario altavillese, che fu martirizzato in Cina il 21 luglio del 1900. Ecco la nota:

Era il 1 ottobre del 2000 quando Papa Giovanni Paolo II volle santificare Alberico Crescitelli, al secolo Sant’Alberico d’Altavilla. Uno scenario memorabile quello di piazza San Pietro che ospitò un fiume di persone in una giornata uggiosa per ricordare il missionario del PIME, martire della Cina imperiale. Un cittadino irpino, dunque, divenuto figura di rilevanza mondiale. Un concittadino della nostra Altavilla cui nel 2000 l’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Maffei, volle dedicare un monumento in un luogo posizionato all’ingresso del paese.
Oggi, a distanza di 14 anni quel luogo non è più lo stesso, non è un luogo di raccolta, di riflessione, di silenzio di preghiera per le scelte di politica urbanistica e commerciale cui è stato sottoposto il paese ed in particolare modo piazza Angelo Caruso, sede attuale del monumento. La statua del Santo non può essere posizionata a metà tra due vetrine di un negozio, in mezzo alle bancarelle del mercato o tra i tavoli di un PUB.
Sant’Alberico è un simbolo religioso ed un cittadino modello, e non un semplice elemento di arredo urbano ma qualcosa di molto più importante. Per questa ragione occorre una nuova localizzazione più idonea e rispettosa, visto che in quel luogo si è avuta di fatto e con gli anni una diversa trasformazione urbanistica che ha profondamente modificato anche l’edificio che si trova a ridosso dell’attuale monumento.
Piazza Giovanni Paolo II, invece, la piazza dedicata al papa che lo ha voluto santo dopo cinquant’anni dalla beatificazione, sembra essere il luogo più idoneo anche per la possibilità, così come suggerito dal reverendo parroco don Livio, di potervici celebrare una messa all’aperto”.

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