Altavilla Irpina, minaccia con un fucile la fidanzata ed i Carabinieri: arrestato

Nella tarda serata di ieri in Altavilla Irpina a seguito di telefonata giunta alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano da parte di una donna 40enne del luogo che, impaurita, segnalava di essere stata poco prima minacciata dal fidanzato che nel frattempo era andato a prelevare un fucile, immediatamente sul posto veniva inviata pattuglia del Comando Stazione Carabinieri di Altavilla Irpina in perlustrazione ambito servizi predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in genere.
I Carabinieri, giunti sul posto, notavano sotto l’abitazione della donna, una persona di sesso maschile che andava in direzione dei militari puntando un fucile, il quale, nonostante gli stessi fossero in uniforme e provvedessero a qualificarsi, alla richiesta di consegnare l’arma che impugnava, non ottemperava. A questo punto i militari dopo aver identificato il soggetto in un pregiudicato del posto e messa in sicurezza l’intera area per evitare che eventuali spari potessero attingere altre persone, senza indugio, decidevano di intervenire cercando di disarmarlo ricevendo in tale azione un’ostinata resistenza che ingenerava una breve colluttazione. Nonostante la resistenza lo stesso veniva disarmato del fucile semiautomatico che si accertava essere carico avendo una cartuccia calibro 12 in camera di scoppio. La stessa quindi veniva sottoposta a sequestro mentre il soggetto, un 32enne celibe, disoccupato, veniva tratto in arresto per i reati di minaccia grave, resistenza e oltraggio a P.U. e porto di arma da fuoco in luogo pubblico. Lo stesso, su disposizione della Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo, veniva trattenuto in camera di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo da celebrarsi davanti il Tribunale di Avellino.
Inoltre, da successive indagini, si accertava che l’arrestato aveva prelevato il fucile dalla vicina abitazione del padre che lo deteneva legalmente ma senza le opportune prescrizioni imposte dalla normativa sulle armi e che quindi veniva deferito in s.l. per omessa custodia di armi. Inoltre allo stesso venivano sottoposte a sequestro tutte le armi detenute consistenti in altri tre fucili e una pistola.

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