Alto Calore, Nicola Petitto: “Bilancio in chiaro-scuro, ma va fatto passare”

“Il bilancio consuntivo dell’Alto Calore Servizi, che nei prossimi giorni sarà sottoposto al vaglio dell’assemblea dei sindaci, contiene aspetti positivi, ma il risultato economico non è del tutto vantaggioso. Tuttavia è opportuno farlo passare e poi cogliere le opportunità offerte dai decreti Rilancio e Cura Italia per risanare l’azienda e abbassare le tariffe dell’acqua, oggi le più alte di tutta la regione Campania.” È quanto afferma Livio Petitto, Dirigente del Partito Democratico.

“Lo scorso anno sociale  – spiega Petitto- l’ACS ha proceduto a un accantonamento per rischi su crediti di 13,6 milioni di euro con un risultato economico negativo di 11,9 milioni, per cui senza questo accantonamento sarebbe stato di + 1,7 milioni di euro a fronte di un risultato di 1,1 di questo rendiconto. È stato registrato, inoltre, un contenuto aumento dei crediti e dei debiti con lieve peggioramento del quadro patrimoniale.”

“Nel prossimo futuro – suggerisce  l’esponente dei democrat – il management dovrebbe elaborare provvedimenti e adottare misure che servano a migliorare la situazione finanziaria. Non vi è dubbio, infatti, che l’Azienda non possa contare più sull’apporto dei comuni, i quali oggi sono in sofferenza per via del covid19. Occorre, invece, che Acs utilizzi al meglio le opportunità offerte dai decreti ‘Cura Italia’ e ‘Rilancio’ per reperire risorse finanziarie e, nel contempo, attuare una incisiva spending review.”

“La gestione – aggiunge Petitto – dovrà portare, inoltre, a una significativa riduzione delle bollette che i nostri concittadini sono costretti a pagare. È bene ricordare, a tal fine, che la legge regionale 15/2015 sul riordino del servizio idrico prevede che su tutto il territorio regionale si paghino tariffe uguali. D’altronde è incomprensibile il perché si paghino tariffe cosi alte quando dalle sorgenti irpine sgorga acqua che viene ceduta alla Puglia, alla provincia di Salerno e all’ABC di Napoli (all’Alto Calore rimane solo il 12% delle risorse) senza ottenere alcun ristoro ambientale, seppur previsto dalla legge 152/2006.”
“Dunque, è opportuno che il bilancio venga fatto passare, ma è indispensabile che il management dell’ACS lavori, subito dopo, per assicurare una maggiore efficienza dell’azienda, anche con la attivazione di accordi interregionali. E soprattutto – chiude Petitto – superi la intollerabile ingiustizia di cittadini residenti in una provincia ricchissima d’acqua, ma costretti a pagarla ad un prezzo ingiustificatamente elevato.”

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