Apertura centro autismo S.Angelo Lombardi, la nota del Consigliere regionale Vincenzo Ciampi

Sull’apertura del Centro per le cure dei pazienti autistici di Sant’Angelo dei Lombardi, il Consigliere regionale del M5S, Vincenzo Ciampi, è intervenuto con la seguente nota:

In queste ore si apre un centro per le cure dei pazienti autistici a Sant’Angelo dei Lombardi. Finalmente. Saluto con piacere questa apertura.
Si tratta di una piccola rivoluzione per la provincia di Avellino che arriva ad una settimana dal varo della delibera della giunta regionale della Campania che approva il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la presa in carico globale ed integrata dei soggetti con disturbi dello spettro autistico in età evolutiva.
La Campania si mette in linea con le più avanzate indicazioni terapeutiche. Io sto preparando un’interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta regionale di spiegare come mai, invece, nel centro di Avellino – su un bacino ancora più vasto di quello dell’Alta Irpinia – un analogo centro per la cura dell’Autismo come quello di Valle da circa quindici anni non si riesce ad aprire. Mi auguro dunque che questa apertura sia subito seguita da quella di Avellino e soprattutto che si svolgano concorsi rapidamente per definire organici certi e stabili in questi centri in cui i pazienti hanno bisogno di cure dedicate.
 Per rendere l”idea dell’incidenza del fenomeno, ricordo che nel 2017 su 49.849 nuovi nati in Campania i bambini affetti da disturbi dello spettro autistico erano stimati in 339 sulla base di un’incidenza pari a 6,8 ogni 1000/nati. Dal 2014 al 2018 i soggetti in riabilitazione sono notevolmente aumentati e circa il 44% di essi è minore. Circa 12.000 soggetti sono in trattamento da almeno 5 anni. Ma il Percorso approvato ci interroga su cosa davvero si debba fare per realizzare questo salto di qualità nelle cure degli autistici e per stare al fianco delle loro famiglie. Gli studi più avanzati spiegano che gli autistici possono arrivare fino alle “soglie del mondo del lavoro”, mentre nella scuola deve essere adottata una “pedagogia speciale”.
L’obbiettivo è l’inserimento nel sociale. Ad esempio per svolgere le attività nei centri per l’autismo, in coerenza con quanto previsto agli articoli 25, 32 e 60 dei LEA, è necessario che il personale incardinato nel Nucleo Operativo Territoriale abbia un monte ore lavorativo adeguato ai compiti da svolgere e al bacino di utenza.
 E gli specialisti dovranno avere una competenza specifica, ad esempio in analisi del comportamento. Quindi all’apertura di nuovi centri deve corrispondere lo svolgimento di concorsi dedicati e soprattutto assicurare a questi centri una equipe completa che assicuri l’intero ciclo delle cure. Per ogni Nucleo il numero di unità di personale deve essere parametrato su un bacino massimo di 60.000 abitanti e deve comprendere un’equipe multidisciplinare che va dall’infermiere al neuropsichiatra, al fisioterapista al logopedista.
I programmi di intervento che sembrano produrre i migliori risultati sono quelli che prevedono un collegamento e un coordinamento tra interventi e servizi, scuola, famiglia; garantiscono una continuità di servizi per l’intero ciclo di vita della persona autistica.
Come si vede per l’autismo c’è bisogno di un ampio spettro di interventi che siano avviati anche al centro del territorio provinciale, facilmente utilizzabili da tutti per avere il massimo della ricaduta.

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