AS Avellino, tra primato e logo proibito



Da semplici fumetti delle figurine Panini, i loghi delle società sportive sono diventati nel tempo strumenti fondamentali per il marketing, tanto è vero che oggi godono di riguardi finanziari e giuridici uguali, se non superiori a quelle delle stesse società. Anzi essi rappresentano una delle risorse principali per il merchandising delle squadre di calcio, che dalla famosa sentenza Bosmann sono  diventate delle vere e proprie aziende, alcune anche quotate in Borsa. Sono molte le squadre che negli ultimi anni hanno goduto dei privilegi del lodo  Petrucci,  che prevedeva tra gli altri la possibilità di riacquistare i vecchi loghi dai tribunalI, sia per ridare la storia ai propri clubs, sia per la possibilità di risarcire, almeno in parte, i creditori delle vecchie società fallite .Famose sono le peripezie che hanno subito tra le altre Napoli, Salernitana e Fiorentina con queste ultime due che hanno dovuto subire anche l’umiliazione del cambio di nomi (Salerno Calcio e Florentia Calcio), colori e loghi.Clamoroso e impensabile è stata la fine dei Rangers di Glasgow, vincitori di cinquantuno titoli nazionali, e famosi per i leggendari derby con il Celtic, rappresentanti della parte cattolica della città (mentre i Rangers,notoriamente sono protestanti). Sono passati dalle stelle della Champions al fango della terza serie scozzese con l’aggravante del cambio di denominazione in Rangers Fc. Sono rimasti senza logo e matricola (anno di fondazione 1872), ma pieni dell’orgoglio dei loro tifosi, che riempiono ogni  settimana gli spalti del loro stadio. Hanno rifiutato ogni ripescaggio  riservato al loro club pur di tornare fino in Coppa Campioni con le loro forze.  Già il ripescaggio, è questo privilegio che molti contestano alla società biancoverde, splendidamente guidata dalle famiglie Taccone e Jacovacci. Non è certo uno scandalo e non  è colpa della nuova proprietà avellinese se la FIGC ha riservato la possibilità alla gloriosa società irpina di usufruire di due promozioni, diciamo cosi,  a tavolino. E se dobbiamo dirla tutta: nutriamo, francamente, molte perplessità sulle possibilità che il ritorno del vecchio logo possa servire a portare più gente allo stadio. Intanto dal 21 marzo si aprirà l’asta presso il tribunale di Avellino per  l’assegnazione del vecchio logo dell’US Avellino. Staremo a vedere come finirà, e soprattutto cosa cambierà dopo.



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