Avellino – Carpi 1 – 1, altra cocente delusione per i Lupi che non sanno più vincere

Avellino – Carpi    1 – 1

 

Avellino: Radu, Ngawa, Migliorini, Marchizza, Laverone, Molina (dall’85′  Paghera), Di Tacchio, D’Angelo, Falasco (dal 90′  Camarà), Bidaoui (dal 61′ Ardemagni), Castaldo. A disposizione: Lezzerini, Moretti, Kresic, Gliha, Asencio, Evangelista, Suagher. All.: Novellino.

Carpi: Colombi, Sabbione, Brosco, Poli, Pachonik, Verna, Giorico (dall’ 88′ Mbaye), Saber (dal 70′  Belloni), Pasciuti, Malcore (dal 46′ Nzola), Mbakogu. A disposizione: Serraiocco, Brunelli, Vitturini, Romano, Anastasio, Bittante, Saric, Calapai. All.: Calabro.

Arbitro: Di Martino di Teramo. Assistenti: Villa di Rimini e Robilotta di Sala Consilina. Quarto uomo: Carella di Bari.

Marcatori: al 10′ Molina, al 78′ Ngawa (aut.).

Ammoniti: Ngawa, Brosco (C),  Laverone, Falasco, Poli (C). Angoli: 2-2. Rec.: 1′ pt e 4′ st.

 

 

Altra deludente pareggio interno per i Lupi che non sanno più vincere. Dopo la brutta prestazione di otto giorni orsono contro il Palermo, gli uomini di Novellino sono costretti ad un altro stop interno da un Carpi per nulla irresistibile, che senza mai tirare in porta riesce a portare via dal Partenio-Lombardi un punto importante per la propria classifica.

In una brutta giornata invernale, caratterizzata dal freddo e dalla pioggia che è aumentata di intensità ed ha reso pesante il terreno di gioco, l’Avellino aveva iniziato come meglio non avrebbe potuto, perchè dopo soli dieci minuti di gara,  al primo vero affondo, con un bel tiro di Molina (al suo secondo centro consecutivo), che aveva ripreso una respinta della difesa carpigiana, era passata in vantaggio. Dopo il gol dell’ex atalantino, i biancoverdi aveva preso a gestire il match, rimanendo sempre in totale controllo della gara, anche perchè gli avversari di turno non sembravano irresistibili. Ma la compagine di Novellino aveva il torto grave di non riuscire a mettere dentro la rete della tranquillità, lasciando agli Emiliani la possibilità di potersi giocare le proprie carte nella ripresa.

In effetti, la seconda frazione di gioco, com’era prevedibile, si caratterizzava per i tentativi (sia pure poco concreti e pericolosi) degli ospiti di pareggiare, e dal gioco di rimessa dei Lupi, maggiormente votati alla fase difensiva. La pioggia aumentata d’intesità non facilitava di certo l’aspetto estetico del match, che rimaneva brutto, sebbene agonisticamente interessante. L’Avellino cercava il momento giusto per piazzare la stoccata definitiva agli avversari, ma aveva poca determinazione ed il Carpi rimaneva in gioco fino a quando, a quando, a soli 12′ dal novantesimo, un cross rasoterra dalla destra di Pachonik arriva nell’area piccola dei Lupi, con Ngawa che, nel tentativo di anticipare Mbakogu, spingeva malauguratamente la sfera nella propria porta, sorprendendo anche il povero Radu proteso nell’uscita.

L’inopinato pareggio del Carpi, probabilmente immeritato perchè gli Emiliani non erano riusciti a costruire granchè, metteva in ginocchio i ragazzi in maglia verde, rendendo praticamente quasi impossibile anche un tentativo di reazione finale.  La partita si chiudeva con un pareggio assai deludente per i Lupi, che erano costretti ad uscire dal campo sotto una bordata di fischi da parte dei tifosi avellinesi profondamente delusi per l’ennesima battuta d’arresto.

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto: LaPresse

Loading