Avellino – Catania 1 – 0 : la vittoria dell’umiltà e della sofferenza dei Lupi sulla superficialità ed impotenza degli Etnei

Avellino – Catania     1-0


AVELLINO: Gomis; Pisacane, Vergara (26′ pt Bittante), Chiosa; Regoli, D’Angelo, Arini (21′ st Zito), Kone, Visconti; Castaldo, Arrighini (31′ st Comi). A disposizione: Frattali, Petricciuolo, Pozzebon, Soumarè, Angeli, D’Attilio. All.: Rastelli
CATANIA: Frison; Peruzzi (27′ pt Marcelinho), Sauro, Capuano, Gyomber; Martinho (11′ st Calello), Escalante (31′ st Cani), Rinaudo, Monzon; Leto, Calaiò. A disposizione: Ficara, Garufi, Chrapek, Jankovic, Parisi, Ramos. All.: Sannino
Marcatore: 21′ pt Castaldo (rig)

Arbitro: Gianluca Aureliano della sezione di Bologna
Guardalinee: Giorgio Peretti della sezione di Verona e Nicolò Calò della sezione di Molfetta.

Ammoniti: Pisacane, Arrighini, Bittante, Frison, Gyomber, Calello (C). Angoli.: 7-4 per il Catania. Rec.: 3′ pt; 4′ st

I Lupi battono il Catania con un rigore di Castaldo nel primo tempo e, con tanta umiltà e capacità di sofferenza, portano a casa tre punti d’oro, rilanciando anche la propria classifica. Certo, i ragazzi di Rastelli non hanno brillato sul piano dello spettacolo, specie perché questa volta non hanno condotto la gara e non hanno soverchiato gli avversari per quanto riguarda il possesso palla e le occasioni da gol. Ma la vittoria è stata raggiunta, meritata e difesa a denti stretti con una fase di non possesso se non da manuale, almeno impeccabile nei momenti topici.
Un Avellino decimato da infortuni e squalifiche (senza la spina dorsale costituita da Ely, Schiavon e Comi, tenuto in panchina fino al 76′ perché ancora sofferente per la contusione al fianco rimediata a Bari) ha affrontato la sfida con gli Etnei forse con l’unico atteggiamento tattico che avrebbe potuto garantire ai Biancoverdi una buona tenuta nel non possesso e qualche chance in più nella proposizione offensiva. E cosi, intelligentemente, specie dopo aver avuto la bravura (ed anche un pizzico di fortuna, visto che il portiere catanese Frison ha commesso una colossale ingenuità nell’azione del fallo da rigore nei confronti di Castaldo; che con il penalty realizzato si è portato a quota otto reti in dodici gare) di passare in vantaggio al 21’, i Lupi si sono sistemati nella trincea scavata nella propria trequarti ed hanno tirato fuori tutta la propria umiltà e capacità di sofferenza, attendendo, bloccando e prevenendo le velleitarie incursioni dei Rossoblu siciliani. Che hanno continuato a manovrare a testa bassa, facendo possesso palla e giungendo con facilità nella trequarti avellinese, senza riuscire però ad impensierire il portierone biancoverde Gomis (che alla fine della partita ha tranquillamente riposto nel proprio armadietto i guantoni intonsi e pulitissimi!). Un match che nel rapporto atteggiamento tattico- prestazione-risultato è stato assolutamente produttivo per i Lupi.
La squadra di Rastelli ha portato a casa una vittoria davvero preziosa, perché non solo le regala tre punti d’oro che restituiscono una classifica che torna a farsi interessante per i Lupi, ma  le reca anche tanta autostima e consapevolezza di potersela giocare fino in fondo contro tutti. L’Avellino ha dimostrato anche contro una squadra costruita per l’immediata risalita in massima serie di poter far parte, a pieno titolo, di quel ristretto lotto di compagini che sono da definirsi, oltre che di categoria, anche di rango. E sì perché l’undici biancoverde si conferma solido ed affidabile, soprattutto sul piano temperamentale, al di là dei suoi singoli interpreti di giornata.
E quest’aspetto costituisce già di per sé un patrimonio tecnico ed umano sul quale fare leva e dal quale ripartire per poter aspirare a seguire ed inseguire un sogno.

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