Avellino, Laceno d’Oro: due anteprime al Teatro Gesualdo e al Carcere Borbonico

Due anteprime nell’ultimo venerdì di agosto del Laceno d’Oro, pronto ancora ad accogliere il suo pubblico con eventi di ampio respiro culturale.

Gli inglesi Demdike Stare saranno i protagonisti della serata odierna al Laceno d’Oro (ore 21), in collaborazione con il Festival Flussi, in corso di svolgimento al Teatro Gesualdo. Si tratta di uno dei progetti più interessanti nel panorama elettronico attuale che presentano ad Avellino in anteprima nazionale. Il loro è un suono unico: una miscela esoterica di dub, techno, psichedelia, drone e ambient, figlio di una profonda ricerca sonora che trae ispirazione soprattutto dalle colonne sonore di film italiani anni 60 e 70. Di queste pellicole sia Sean Canty che Miles Whittaker sono grandi appassionati: tra i compositori che prediligono ci sono Bruno Nicolai, Ennio Morricone (vedi i lavori per Dario Argento e Lucio Fulci) e Piero Umiliani.
I Demdike Stare presenteranno una sonorizzazione dal vivo del film muto “Haxan: Witchcraft Through The Ages” (1922).

A seguire, nel cinema panopticon del Carcere Borbonico (22.30), sarà la volta di un’altra anteprima: la proiezione del film “I resti di Bisanzio” di Carlo Michele Schirinzi, che saluterà il pubblico del Laceno d’Oro al termine della proiezione.

LA SCHEDA DEL FILM “I RESTI DI BISANZIO”
Tre persone e il loro movimento nel mondo. Un falegname (C) che colleziona lattine di benzina perché ha il “sogno” ricorrente di incendiare il suo presente; un suo amico (R) ex benzinaio che gli procura la materia prima e se ne sta rintanato nel suo guscio abbandonato dalla civiltà; infine un depresso bandista di paese (S) che sente costantemente la fine ammirando vecchie foto di defunti che emanano un’aura intatta e pesante. Ci sono anche sguardi altri per˜. Gli sguardi (dei) clandestini che nel Salento arrivano dal mare e dalla vicina Africa. Eremitaggi accidentali oltre il faro di Santa Maria di Leuca, rifugiati nei resti di cripte e ipogei bizantini, a scoprire “nuove” immagini e a toccarle con mani rugose e vive. Il fuoco, l’acqua, l’aria…e poi lo sguardo, l’udito, il tatto. Quello di Carlo Michele Schirinzi si conferma un cinema che erompe dagli elementi e dai sensi, che accerchia il suo spettatore “attivo” e lo chiama in causa da innumerevoli fronti, in un coinvolgimento sinestesico che non ammette repliche. O si è dentro o si è fuori queste preziose inquadrature. I resti di Bisanzio. Gli scarti di vita e di immagini che una “terra” rigurgita e che il cinema è li a cogliere disordinato… come le ultime sopravvivenze di un mondo che non riesce neanche più a urlare disperato “nostra Signora dei turchi”, ma che si rifugia in un visionario presente di silenzio e di fiamme sognate. Un film perso e disperso nell’anima sciamanica del profondo Salento, che nasconde nella roccia le texture di millenni di dominazioni sentite oggi come una lontana eco. Schirinzi contagia epidermicamente con la sua fiducia nelle potenze delle immagini, che rimangono viv(id)e nella memoria a distanza di ore dalla visione del suo film.
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IL PROGRAMMA DI OGGI E DOMANI

29 agosto 2014
Hometown Mutonia di Zimmerfrei
Avellino – Cinema Panopticon, Carcere Borbonico, ore 19.00

Demdike Stare
Performance su Haxan Witchcraft Through The Ages (anteprima nazionale)
Avellino – Teatro Carlo Gesualdo, ore 21.00

I resti di Bisanzio di Carlo Michele Schirinzi (anteprima)
Incontro con l’autore
Avellino – Cinema Panopticon, Carcere Borbonico, ore 22.30

 

30 agosto 2014
Fennesz & Lillevan
Performance visivo-sonora
Avellino – Teatro Carlo Gesualdo, ore 21.00

 

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