Avellino – Potenza 0 – 2, dopo un ottimo avvio i Lupi si smarriscono e si fanno male da soli

Avellino – Potenza  0 – 2

Avellino: Abibi, Zullo, Morero, Illanes (dal 46′ Karic), Celjak, Micovschi (dall’82′ Silvestri), Di Paolantonio, De Marco (dal 46′ Rossetti), Parisi, Charpentier, Albadoro (dal 64′ Alfageme). A disposizione: Tonti, Pizzella, Palmisano, Njie, Laezza, Carbonelli, Evangelista, Silvestri, Petrucci. All.: Capuano.

Potenza: Breza, Sales, Giosa, Silvestri, Viteritti (dal 91′ Isgrò), Dettori, Coppola (dal 63′ Coccia), Iuliano, Sepe, Murano (dal 70′  Vuletich), Ferri Marini (dal 63′ Arcidiacono). A disposizione: Ioime, Panico, França, Nembot, Longo, Souare. All.: Leonetti.

Arbitro: Marchetti di Ostia Lido. Assistenti: Garzelli di Livorno e Nuzzi di Valdarno.

Marcatori: al 28′  Ferri Marini, al 38′  Murano.

Ammoniti: Sales (P), Micovschi, Parisi. Angoli: 8-4. Rec.: 0′ pt; 5′ st.

 

 

L’Avellino gioca la migliore prima mezzora del campionato: annichilisce il Potenza, lo mette in un angolo, colpisce una traversa con Parisi, ma non riesce a trafiggere il pipelet ospite. Poi, da un innocuo rilancio dalla trequarti potentina, la sfera arriva ai due centrali Morero e Zullo, che, per una fatale incomprensione la lasciano passare entrambi, cosi se ne impossessa Ferri Marini che si invola tutto solo, indisturbato verso Abibi e lo trafigge con fredda lucidità. Vantaggio assolutamente incredibile del Potenza e Avellino inebetito. La squadra di Capuano, colpita nel suo momento migliore, non accenna ad una reazione convinta, e così il Potenza, dopo soli dieci minuti, va addirittura al raddoppio: Murano parte in contropiede, supera agilmente lo spento Morero (decisamente deleterio il suo rientro in campo) ed il suo giovane connazionale Illanes e, appena entrato in area, fa partire un bolide di rara potenza e precisione che atterrisce uno stralunato Abibi. Due a zero e partita in ghiaccio per la squadra lucana, che chiude il primo tempo con un secco due a zero, frutto di un doppio suicidio difensivo dei Biancoverdi, che premia oltre i suoi stessi meriti il Potenza.

Ad inizio ripresa, Capuano ridisegna la sua squadra, togliendo dal campo Illanes (e non Morero, come avrebbe meritato!) e De Marco, ed inserendo Rossetti e Karic, passando ad un 4-4-2, particolarmente offensivo. L’Avellino prende possesso del centrocampo, spinto da un Di Paolantonio se non lucidissimo come nei suoi momenti migliori, assai mobile e propositivo. Ma la forza di volontà da sola non basta, perchè l’incedere dei Biancoverdi è lento e farraginoso, tanto che arrivano pochissimi palloni per le due punte, con Charpentier che è davvero encomiabile nel cercare il dialogo con i compagni, che però non mostrano di essere alla sua altezza.

I minuti passano inesorabili e la squadra biancoverde non riesce a superare l’attenta difesa potentina, orchestrata dal 35enne Giosa (ex di turno) che rende vani tutti i tentativi di sfondare da parte dei Lupi. Di Paolantonio e compagni attaccano a testa bassa, ma il muro rossoblu tampona alla grande, e cerca anche di ripartire in contropiede. Capuano toglie dal campo Albadoro, autore dell’ennesima prova incolore, ed inserisce un Alfageme che, se possibile, fa rimpiangere lo stesso ex attaccante della Ternana. Negli ultimi minuti i Biancoverdi, pur tentando di stringere i tempi della manovra, si mostrano sempre più confusionari e privi di lucidità.

Finisce dopo cinque minuti di inutile recupero un’altra gara dove i Lupi hanno convinto solo a metà, e debbono anche recitare il mea culpa per gli “orrori” difensivi che sono costati la terza sconfitta consecutiva dell’era Capuano. E adesso la situazione in classifica diventa davvero deficitaria per i Lupi. 

 

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