Avellino – Potenza 4 – 1, Lupi a valanga. Ma ora è vietato esaltarsi!

Avellino – Potenza 4 – 1

Avellino: Ghidotti, Cancellotti, Armellino, Mulè, Ricciardi (71’ Sannipoli), Varela (86’ Tozaj), Palmiero, Casarini (76’ Pezzella), Tito, Sgarbi (76’ Maisto), Gori (71’ Marconi). A disposizione: Pane, Pizzella, Fusco, Mundula, Nosegbe-Susko. All. Michele Pazienza.
Potenza: Gasparini, Hadziosmanovic, Sbraga, Monaco, Porcino (15’ Verrengia), Prezioso (82’ Steffè), Schiattarella (46’ Candellori), Saporiti, Asencio (71’ Di Grazia), Caturano, Gagliano (46’ Volpe). A disposizione: Iacovino, Alastra, Maddaloni, Gyamfi, Armini, Rossetti, Mata. All. Alberto Colombo.
Arbitro: Valerio Pezzopane di L’Aquila.
Marcatori: all’8’ Gori, al 16’ Gori, al 20’ Prezioso (Pz), al 30’ Sgarbi, al 45’ Sgarbi.

Dopo la cocente delusione rimedita domenica scorsa in riva allo Stretto, con l’imprevista sconfitta in casa del Messina, i Lupi si giocavano stasera una buona fetta delle residue speranze di risalire la china in un classifica già a guida sannita. Ebbene, la truppa di Pazienza messo in campo tutto ciò che aveva, e, nonostante le tante importanti assenze, ha tirato fuori una prestazione semplicemente sontuosa, tanto che a fine primo tempo aveva già rifilato un poker di reti ai malcapitati potentini.
Il tecnico dei Lupi ha dovuto inventarsi una difesa addirittura inedita, affidando i compiti di centrale difensivo all’esperto Armellino, spalleggiato a destra da Cancellotti, e a sinistra da Mulè (unico centrale di ruolo rimasto a disposizione). Il centrocampo si è avvalso del ritorno in campo di Federico Casarini, mentre in attacco, Pazienza ha optato per l’inedita coppia Gori-Sgarbi. E proprio questi ultimi hanno confezionato il poker di reti.
L’approccio insospettabilmente veemente d parte dell’Avellino ha annichilito il baldanzoso Potenza, che pensava di poter avere vita facile questa sera al Partenio. Così non è stato perchè i Lupi hanno alzato il ritmo e l’intensità di gioco sin dalle prime battute, avvalendosi di un centrocampo davvero dinamico e costruttivo, che ha saputo proporre iniziative in quantità industriale, con verticalizzazioni che non si vedevano da tempo immemore. Il Potenza ha potuto assai poco dinanzi alla fame degli Irpini, che hanno cinto d’assedio il fortino lucano, che è capitolato dopo appena otto minuti di gioco, grazie allo splendido colo di tacco di Gori, che ha raccolto un pallone dalla destra servitogli da Varela. E al 16′ l’Avellino ha raddoppiato, sfondando sulla sinistra con Tito che ha scaricato per Sgarbi, che ha messo in mezzo un ottimo pallone per la doppietta personale di Gori. qualche minuto dopo, c’è stata l’unica sbavatura difensivaa dei Lupi, che hanno subito gol su un’azione susseguente ad un calcio piazzato. Ma al 30′ l’incontenibile Sgarbi ha realizzato il tris per i Lupi. E proprio sul finire della prima frazione di gioco, sempre per un’ottima iniziativa di Sgarbi, l’Avellino ha fatto poker. Il giovane attaccante biancoverde ha superato in area il proprio controllore, che lo ha steso. Calcio di rigore che lo stesso Sgarbi ha trasformato in maniera chirurgica. Con il duplice fischio dell’arbitro le squadre sono andate nello spogliatoio con la stessa intima convinzione: che ormai la vittoria difficilmente avrebbe potuto sfuggire i Lupi.
Infatti il secondo tempo è stato praticamente giocato “pro-forma”, perchè l’Avellino ha cominciato sagacemente a gestire il possesso e a dosare le energie, anche per il grande dispendio del primo tempo. Il Potenza, dal canto suo, non è riuscito a combinare nulla di buono. La squadra di Colombo deve recitare il “mea culpa” per avere concesso troppi spazi alle sgroppate dei Lupi, che hanno trovato scarsa resistenza nella retroguardia lucana, composta da gente lenta e distratta.
E’ stata una bella serata per i tifosi biancoverdi che hanno potuto gioire finalmente per i diversi gol realizzati, ma anche per un gioco davvero bello.
Ora, però non bisogna esaltarsi soverchiamente, anche perchè la risalita verso il vertice della classifica è ancora dura. Ma con l’entusiasmo che infonde una vittoria del genere, tutto può divenire più facile.

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