Avellino – Trastevere 1 – 4, incredibile debacle dei Lupi che si fanno umiliare dai rivali romani

Avellino – Trastevere  1 – 4

Avellino: Lagomarsini, Patrignani (dal 60′ Nocerino), Morero, Capitanio, Parisi, Tribuzzi, Gerbaudo (dal 46′ Di Paolantonio), Matute, Carbonelli (dal 33′ Pisano), De Vena (dal 65′ Acampora), Ciotola (dal 46′ Sforzini).  A disposizionePizzella, Mentana, Dondoni, Migliaccio. All.Graziani.

Trastevere: Caruso, Barbarossa, Locci, Sfanò, Calisto, Lucchese (dal 76′ Riccucci), Capodaglio, Sannipoli (dall’84′ Bergamini), Lorusso (dall’83′ Scaglietta), Tajarol (dal 66′ Cardillo), Ilari (dal 61′ Panico). A disposizioneBorrelli, Vendetti, Pecci, Grappasonni. All.: Perrotti.

Arbitro: Emmanuele di Pisa. Assistenti: Agostino di Sesto San Giovanni e Moroni di Treviglio.

Marcatori: al 7′ Tajarol (T),  al 14′ e al 48′ Sannipoli (T), al 68′ rig. Lorusso (T), all’89′ Sforzini.

Ammoniti: Parisi, Barbarossa (T), Nocerino, Matute, De Vena. Angoli: 8-5. Rec.: 1′ pt e 5′ st.

 

Incredibile debacle casalinga dei Lupi, che prendono quattro schiaffi al Partenio-Lombardi dalla capolista Trastevere, nella partita più importante di questo scorcio di campionato, che rischia di compromettere l’intera stagione dell’Avellino.

Una partita che è sembrata prodotta dal peggiore incubo che qualsiasi tifoso biancoverde potesse avere. Sicuramente una delle pagine più brutte dell’ultracentenaria storia dell’Avellino. Nella giornata in cui i Biancoverdi erano chiamati a confrontarsi con la capolista del girone, per tentare di compiere quel salto di qualità fondamentale per rimettere in carreggiata una prima parte di stagione altalenante, e comunque non positivissima.

Dopo le due vittorie consecutive, gli uomini di Graziani avevano l’opportunità di ottenere tre punti preziosissimi per arrivare al tanto agognato primo posto, invece si sono scontrati con la dura legge del campo. Al cospetto di un avversario oggettivamente forte, sia tecnicamente che tatticamente, i Lupi hanno da subito palesato i propri difetti peggiori: approccio mentale sbagliato, svagatezza inaccettabile e scarsissima reattività. Il Trastevere con due situazioni da palla inattiva ha bucato in entrambi i casi la porta di Lagomarsini ed ha, in pratica, dopo neppure un quarto d’ora, messo le proprie mani sulla vittoria.

I difensori biancoverdi, distratti e per nulla reattivi, si sono fatti sorprendere come dei polli. Dopo un avvio di grande impeto ed aggressività da parte degli ospiti, arriva appena al 7′ il primo gol romano: punizione dalla trequarti destra, il centravanti laziale Tajarol, appostato tutto solo sul secondo palo mette dentro la sfera con irrisoria naturalezza, al cospetto di un pacchetto difensivo avellinese letteralmente di marmo. Appena sette minuti ed il Trastevere concede il bis: altro cross dalla trequarti destra, difesa biancoverde assurdamente bloccata, e colpo di testa vincente di Sannipoli, che raddoppia, totalmente indisturbato.

Sul doppio svantaggio, l’Avellino tenta di abbozzare un minimo di reazione ma le idee in mezzo al campo sono latitanti, per via di un Gerbaudo completamente assente ed un Matute incredibilmente svagato ed impreciso. Graziani tenta la carta del cambio dell’under Carbonelli per il 17enne attaccante Pisano, che ha subito un’occasione colossale per accorciare le distanze al 38′, ma il ragazzino della Juniores, presentatosi a tu per tu con il portiere avversario, spara addosso a quest’ultimo, uscito alla disperata. La prima frazione di gioco si chiude tra i fischi assordanti dei tifosi biancoverdi.

In avvio di ripresa, Graziani propone un doppio cambio: fuori Gerbaudo e Ciotola, dentro Di Paolantonio e Sforzini. L’Avellino, quindi, si ripresenta con tre attaccanti di ruolo per scardinare l’ottima ed attenta retroguardia romana. Che, non solo regge ottimamente il confronto, ma dà anche modo alla propria squadra di sferrare pericolose ripartenze che fanno davvero male ai Lupi. Infatti, i padroni di casa sono costretti ad incassare anche il terzo gol dopo soli tre giri di lancette: punizione da poco oltre il limite dell’area, Lagomarsini para ma non trattiene la sfera che arriva sui piedi di Sannipoli che è lesto a mettere dentro il tris degli ospiti.

L’Avellino è ormai come un pugile suonato, completamente incapace di reagire, e non riesce a combinare nulla di buono. Anzi, al 68′ i Lupi capitolano per la quarta volta, grazie ad un calcio di rigore accordato dall’arbitro agli ospiti per un banale fallo in area da parte di Nocerino, che si fa anticipare dall’avversario e non trova nulla di meglio che stenderlo. Sul dischetto va Lorusso che buca Lagomarsini con un tiro angolato. Calano le ombre della sera sul Partenio-Lombardi e ancor di più nella mente e nel cuore dei tifosi biancoverdi, che si sentono traditi da questi ragazzi che sono andati incontro ad una figuraccia davvero eclatante. A nulla vale, se non per il suo score personale, la rete siglata da Sforzini all’89’, che mette dentro da un metro dalla linea di porta, raccogliendo un passaggio dalla sinistra di Tribuzzi.

Al 95′ una bordata incredibile di fischi piove dagli spalti a sommergere anche i i tre dell’arbitro che decreta la fine della partita, e. tutto sommato, anche la liberazione da un incubo per i poveri tifosi tifosi biancoverdi, che si sono stati umiliati proprio nella gara più importante di questo campionato.

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