Avellino, venerdì 25 maggio, alle ore 9.30, presso Palazzo Caracciolo sarà presentata la “Carta della natura della Campania”

Con il completamento della Carta della natura della Campania, per la prima volta è disponibile la cartografia completa degli habitat naturali, seminaturali e antropici dell’Irpinia. La provincia irpina, un territorio di 2806 chilometri quadrati, è stata suddivisa in 6747 poligoni, ossia porzioni di territorio omogenee dal punto di vista naturalistico, caratterizzate da uno dei tipi di habitat della classificazione europea CORINE Biotopes. Cinquantasei i tipi di habitat diversi individuati nella provincia di Avellino a fronte dei 105 di tutta la regione. 
La Carta della natura della Campania, ultimata grazie all’impegno congiunto di Ispra e Arpac, verrà presentata ad Avellino, a Palazzo Caracciolo, venerdì 25 maggio mattina (appuntamento alle 9.30), alla presenza, tra gli altri, del prefetto del capoluogo irpino Maria Tirone, del presidente del Consiglio regionale Rosa D’Amelio, del presidente della Provincia di Avellino Domenico Gambacorta, del direttore generale dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale Alessandro Bratti. Presiede il dibattito Marinella Vito, direttore tecnico dell’agenzia ambientale. L’evento è il secondo incontro di presentazione di questo lavoro, dopo il convegno promosso a Napoli lo scorso 20 aprile.
La Carta della natura, consultabile su richiesta attraverso il sito web Ispra, è uno strumento indispensabile per una corretta pianificazione del territorio e utile, tra l’altro, nell’ambito delle procedure di valutazione ambientale (valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale, valutazione di incidenza). Ne è asse portante la Carta degli habitat, che riporta i diversi tipi di ecosistema presenti sul territorio. Strumenti derivati sono la Carta del valore ecologico, che rende evidenti le aree di pregio naturalistico, la Carta della sensibilità ecologica, che segnala le aree più vulnerabili, la Carta della pressione antropica, che  indica il grado di disturbo indotto dall’attività umana su ciascuna porzione di territorio, infine la Carta della fragilità ambientale, basata su una combinazione degli indicatori di pressione antropica e di sensibilità ecologica.
È più leggero l’impatto della presenza umana in Irpinia, se confrontato con il resto della regione. Se in Campania non è trascurabile la quota di territorio a pressione antropica “alta” (9,27%) e “molto alta” (8,46%), in provincia di Avellino si registra una pressione antropica “alta” sul 4,31% del territorio, “molto alta” su appena lo 0,01%.  Di conseguenza, dal punto di vista naturalistico, la provincia di Avellino risulta meno fragile della regione nel suo complesso: il 3,53% del territorio irpino è considerato a fragilità “alta”, appena lo 0,03% a fragilità “molto alta”, percentuali che a livello regionale salgono rispettivamente al 5,62 e allo 0,51.
Nel corso dell’incontro di presentazione della Carta della natura della Campania, gli interventi tecnici saranno affidati a Salvatore Viglietti (Arpac) e a Lucilla Laureti e Roberto Bagnaia (Ispra). Prevista la partecipazione di Maurizio Petracca, consigliere regionale e presidente della Commissione Agricoltura, caccia, pesca e risorse comunitarie e statali per lo sviluppo, e di Vincenzo De Luca, presidente dell’Osservatorio regionale rifiuti. 
 

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