Avellino – Virtus Francavilla, le pagelle ai Lupi: Parisi inarrivabile, ma ha predicato nel deserto

Tonti  5.5 

Alcune incertezze, probabilmente dovute al fatto che non giocava una partita da tempo immemore; non si mostra superiore ad Abibi, ma qualche alibi in più bisogna riconoscerglielo;

Illanes   5.5

Ignoffo preferisce affidarsi a lui perchè appare più “marcatore” rispetto agli altri difensori, ma il 22enne argentino non riesce ancora a rimanere concentrato per l’intero corso della gara;

Zullo     5.5

Francamente la sua prestazione non è dispiaciuta, anche se sul gol di Perez, poteva metterci un po’ più di attenzione e cattiveria, anche in ragione della sua notevole esperienza in Lega Pro;

(dal 46′ Charpentier   5

Entra ad inizio ripresa e va ad affiancare Albadoro, ma, al pari dell’ex Ternana, non riesce mai ad inquadrare la porta; clamorosa una sua esitazione in mischia nell’area di porta avversaria, quando non riesce ad impattare una palla  che doveva essere solo appoggiata in rete);

Laezza    6 

Anche in serate storte per l’intera squadra, Giuliano il suo lo fa sempre, rimanendo sempre sul pezzo, senza mai mollare di un millimetro; ad avercene di giocatori così;

Celjak    5 

Gioca un’infinità di palloni,  perchè spinge con continuità lungo l’out destro, ma fa anche tanta confusione e spesso non azzecca il cross;

(dall’85’  De Marco  S.V.);

Di Paolantonio   6

Non era certamente la serata ideale per Di Paolantonio, che oltre a dover orchestrare la manovra biancoverde, era chiamato anche fare da gregario a sè stesso, atteso che il suo compagno di reparto, Rossetti, era praticamente latitante; la sua classe, ma anche la sua enorme generosità non possono meritare un’insufficienza;

Rossetti   5

Già a Potenza non era riuscito a giocare una grande partita, ma con il Bisceglie e soprattutto stasera, il suo precario stato di forma è emerso in maniera netta; a tratti la sua “latitanza” è risultata irritante; forse avrebbe bisogno di tirare un po’ il fiato, ma l’Avellino non può farne a meno;  

(dal 46′  Silvestri    5.5 

Il suo ingresso offre un minimo di vivacità in più rispetto al collega avvicendato, ma nulla di veramente importante per la squadra biancoverde);

Parisi   7.5

Partita semplicemente stratosferica per il ragazzino di Serino, classe duemila: spinge in avanti dal primo all’ultimo minuto, ma non dimentica i suoi compiti da terzino, tanto che all’82’ si rende autore di un recupero difensivo con diagonale miracoloso (determinando anche l’espulsione di un avversario), che solo un piccolo “speedy gonzales” come lui, poteva compiere; generoso ed instancabile, la sua non comune abnegazione è addirittura commovente;

Micovschi  5.5  

Ignoffo lo propone ancora una volta a destra del fronte offensivo biancoverde, ma ancora una volta dimostra di trovarsi a disagio a piede invertito; tanta corsa e buona volontà, ma anche tanta confusione in fase di scarico o conclusione a rete;

Albadoro   4.5 

Evanescente, lento, quasi insignificante, non riesce a costruirsi neppure uno straccio di occasione; forse paga lo scotto di una lunghissima assenza dai campi di calcio, come quella dello scorso anno, ma francamente risulta del tutto innocuo per la difesa avversaria;

Alfageme    4.5

Abulico, a tratti davvero irritante, non riesce ad essere mai pericoloso e spesso risulta da intralcio anche agli inserimenti di Parisi sull’out mancino; prova pessima quella dell’argentino;

(dal 59′  Carbonelli   5.5 

La voglia di fare non gli manca, ma non riesce ad apportare alcun miglioramento all’offensiva dell’Avellino);

Ignoffo    5 

Parte con il suo solito sistema, che rivela un certo timore di fondo nei suoi concetti di gioco; non rinuncia al terzo difensore centrale, salvo a ricredersi ad inizio ripresa, con la squadra in svantaggio; toglie dalla contesa Rossetti, che pure meritava di uscire, senza rendersi conto, però,  che un ectoplasma come Alfageme meritava la doccia ancor prima dell’ex Torino, la cui presenza in campo poteva almeno essere giustificata da eventuali conclusioni dalla distanza; con l’inserimento di Charpentier, passa, giustamente a nostro avviso, ad un 4-2-4 iperoffensivo, ma dopo aver riproposto, ad inizio ripresa Michovschi sulla corsia naturale, torna sui suoi passi e lo rimette nuovamente a destra, per lasciare spazio ad un inconsistente Carbonelli. In definitiva, riesce a confondere le idee anche a sè stesso.

 

 

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