Bari – Avellino 2 – 1, Lupi irriconoscibili: subiscono la rimonta di un Bari menomato

Bari – Avellino   2 – 1

 

Bari: Micai, Fiamozzi, Marrone, Cassani, Tello, Busellato, Petriccione, Morleo, Galano (dall’82′ Nenè), Cissè, Improta (dall’89′ Brienza). A disposizione: Conti, De Lucia, Kozak, Anderson, Salzano, Iocolano, Floro Flores, Scalera, Lella, Pesce. All.Grosso.

Avellino: Lezzerini, Ngawa, Kresic, Migliorini, Rizzato, Laverone (dal 52′ Bidaoui), D’Angelo, Di Tacchio, Molina (dal 77′ Camarà), Asencio (dal 60′ Castaldo), Ardemagni. A disposizione: Radu, Iuliano, Pecorini, Marchizza, Moretti, Falasco, Lasik, Paghera, Suagher. All.: Novellino.

Arbitro: Aureliano di Bologna. Assistenti: Cecconi  di Empoli e Luciano di Lamezia Terme. Quarto uomo: Fourneau di Roma.

Marcatori: al 65′ Kresic, al 67′ Improta (B), al 72′ Galano (B, rig.).

Ammoniti: Cassani (B),  D’Angelo, Ngawa. Angoli: 6-3.  Rec.: 2′ pt; 4′ st.

 

 

Chi di rimonta ferisce, di rimonta perisce. E sì, è proprio il caso di dire così, visto che i Lupi sono passati dalla fantastica rimonta di sabato scorso in casa con l’Empoli, a quella subità quest’oggi al San Nicola da un Bari decisamente menomato per le numerosissime ed importanti assenze, soprattutto in difesa.

Dopo l’illusorio gol del vantaggio biancoverde, messo a segno dal difensore Kresic al 65′, i Lupi hanno preso il gol del pareggio dopo soli due minuti, con una splendida esecuzione di Improta da fuori area (sfera all’incrocio dei pali alla sinistra di Lezzerini), e addirittura sono andati sotto, al 72′, grazie ad un rigore (concesso dall’arbitro per un tocco in area con il gomito sinistro di D’Angelo, con il capitano che era girato di spalle) trasformato da Galano.

Il primo tempo è stato giocato dall’Avellino essenzialmente in fase difensiva, attendendo il Bari nella propria trequarti, per poi ripartire in contropiede. La compagine di Novellino temeva molto il tridente barese, composto da elementi che sanno giocare al calcio, specie Galano ed il gioiellino Improta, ed ha preferito attendere. L’atteggiamento tattico era pure nella logica del match, ma quel che non è piaciuto è stato l’approccio mentale dei Lupi, forse un pò troppo soft. C’è da dire, in ogni caso, che la retroguardia biancoverde non ha sofferto più di tanto le iniziative del Bari, che hanno prodotto solo allo scadere della prima frazione quel tiraccio di Galano che ha colpito il palo interno alla destra di Lezzerini. Sul fronte offensivo, invece, i Lupi hanno creato due o tre situazioni assai pericolose.

Nella ripresa, il quadro tattico complessivo non è cambiato di molto. Al 20′ della seconda frazione c’è stato questo gol dell’Avellino in qualche modo anche rocambolesco e fortunoso, perchè a seguito di un’azione insistita dei biancoverdi al limite, la palla è pervenuta a Kresic a non più di dieci metri dal portiere barese: stop di destro e rete di sinistro dell’ex difensore del Trapani, e Avellino in vantaggio. Ma il vantaggio, come abbiamo detto in precedenza, invece di galvanizzare i Lupi, ha scatenato la reazione dei baresi, che hanno avuto la fortuna, ma anche la bravura di Improta, che dai 18 metri ha fatto partire un bolide di rara precisione e bellezza che si è insaccato laddove Lezzerini non poteva  arrivarci. Il pareggio metteva le ali ai padroni di casa, che cinque minuti dopo riuscivano addirittura a passare in vantaggio per mezzo del rigore che abbiamo già descritto.

Novellino non ci stava a perdere e , dopo i due cambi con gli ingressi di Bidaoui e Castaldo, inseriva anche Camarà, ma la musica non cambiava sostanzialmente, perchè il Bari, benchè assai rabberciato in difesa, riusciva a tenere botta, chiudendosi quasi in un bunker. Al 77′ il Bari potrebbe capitolare, ma il grande colpo di testa di D’Angelo sotto misura viene messo miracolosamente in angolo dal portirre barese, cheletteralmente il risultato. L’Avellino non riesce a combinare altro nei minuti finali ed esce sconfitto per l’ennesima volta dal San Nicola, con il terzo 1-2 consecutivo negli ultimi tre anni.

Peccato per questa socnfitta che fa tornare i Lupi indietro a quanto visto in trasferta prima della vittoria di Novara, con una squadra biancoverde che non sa mettere in campo in trasferta quanto di positivo, specie sul piano caratteriale, riesce a mostrare tra le mura amiche. Per fortuna di Novellino, ora arriva una partita casalinga, che non ha bisogno di motivazioni particolari, perchè si tratta del derby, che è una sfida che si prepara da sè. D’Angelo e compagni hanno subito l’opportunità per riscattarsi contro la Salernitana. Sette giorni e vedremo cosa saranno capaci di fare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto LaPresse

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