Bucaro: “Il blasone non va in campo, partita tutta da giocare: partiamo alla pari”

Antivigilia dello spareggio-promozione tra Avellino e Lanusei, in sala stampa arriva mister Bucaro per presentare i temi di questo match, che già è nella storia, appena cominciata, della società biancoverde, targata De Cesare.

Ecco le parole del tecnico palermitano:

Siamo arrivati alla battaglia finale: bisogna assolutamente vincerla, perché è quella che decide la guerra. Meriteremmo la promozione sia noi che il Lanusei, considerati gli 83 punti conquistati sul campo. Sicuramente vincerà chi saprà soffrire di più. La più forte? Io penso che le due squadre si equivalgano, perché loro hanno giocatori che conoscono la categoria, e giocano insieme ormai da anni. E poi, in una gara secca, non c’è nessuna differenza. L’entusiasmo della tifoseria? Sicuramente ci fa piacere, ma non ci deve influenzare. In giro vedo troppa gente che pensa di avere già vinto, ma noi non abbiamo ancora giocato la partita. E non possiamo pensare di essere più forti, anche se c’è da rimarcare che noi abbiamo fatto una grandissima rimonta, ricordando che a cinque giornate dalla fine avevamo un ritardo di sette punti. La zona Lanusei? Questa è ormai una loro caratteristica, un punto di forza che ci obbligherà a stare sempre sul pezzo. Spero che domenica sia soprattutto una bella partita, perchè sono convinto che lo spettacolo di pubblico sarà di categoria superiore. Bernadotto? Spero sia in campo, perchè è giusto che entrambe le contendenti possano sfruttare le proprie armi. Dovremo tenere particolarmente d’occhio anche Ladu, perchè è un altro calciatore di categoria superiore. Noi, invece, se non potremo avere Sforzini, speriamo in una grande partita di Alfageme. La gestione della gara? Io penso che la mia squadra è matura e saprà sicuramente gestirla al meglio. De Cesare? Non lo abbiamo ancora sentito, ma certamente verrà a trovarci. Una nostra eventuale vittoria? Per me, che nutro un sentimento di appartenenza nei confronti di Avellino, sarebbe uno dei giorni più belli della mia vita”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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