Castel Baronia, interessante convegno nel Chiostro di Santo Spirito su Carlo Gesualdo con la presentazione di due libri dedicati al grande musicista

L’Amministrazione Comunale di Castel Baronia, in sinergia con l’Università Popolare dell’Irpinia e la Pro Loco Castellese, ha tenuto un convegno ieri sera 29 ottobre nel chiostro di Santo Spirito, per celebrare il musicista Carlo Gesualdo.

Tema del convegno, è stata la presentazione dei libri “Gesualdo & Gesualdo “ di Francesco Caloia, e “ Intrighi “di Giovanni Savignano , entrambi scrittori gesualdesi.

Caloia con il suo libro ripercorre tutta la storia del casato Gesualdo, dalle sue origini ,alla sua estinzione per mancanza di eredi, i cui beni furono incamerati dalla Chiesa. Il tutto, con una sintesi storica , veramente ricca di particolari inediti.

Savignano, che oltre a scrivere è anche un medico , si ripropone di rivalutare la figura di Carlo in ambito umano, in primis l’efferrato omicidio di Maria d’Avalos e del suo amante .

Abbiamo chiesto a Savignano, se Carlo è stato vittima o carnefice : “ io credo che sia stato più una vittima del sistema di potere delle lotte : tra le famiglie, il papato , le proprietà, e gli interessi nazionali ed esteri. Lui era una persona molto mite e uno studioso, che non viveva di queste cose. Era molto più in alto per vicinanza alla religione , alla divinità e anche per la vicinanza all’arte e molto lontano dalle beghe basse, che purtroppo avvenivano anche nelle famiglie aristocratiche. Egli venne coinvolto in una situazione, che gli è sfuggita di mano, e non si rendeva neanche conto di quanto gli è successo. Anche il suo matrimonio combinato, lui che non voleva neanche sposarsi, ma fu costretto dopo la morte del fratello che era primogenito e l’erede. Dovette, per forza acconsentire a questa scelta familiare, e sacrificare la sua vita, che era destinata alla carriera ecclesiastica, per questo io credo, che sia stata più una vittima . Purtroppo, ancora oggi viene definito assassino, secondo me bisognerebbe fare un approfondimento su questa vicenda.

Il delitto di Maria d’Avalos e del suo amante secondo Lei è una montatura .
“ Come ho spiegato prima credo che sia stato tutto studiato e premeditato. Io non ho avuto modo di dirlo nel mio intervento, che l’inchiesta, fu fatta in un paio di giorni e avvenne a casa sul luogo del delitto. Non interrogarono i testimoni , la serva privilegiata di Maria d’Avalos scomparve e non si sa che fine abbia fatto, per cui divenne un mistero quello, che successe quella notte “.

E’ stato di recente pubblicato un libro che ha vinto la 57^ edizione del Premio Campiello 2019, dal titolo “Madrigale senza suono”, dello scrittore Andrea Tarabbia. Il libro ha avuto, ampio eco pubblicitàrio, sui maggiori giornali italiani. Alcuni particolari del libro, non sono condivisibili, ma riproporre oggi a distanza di tanti anni, la figura di Carlo Gesualdo è sempre un vanto per l’Irpinia, e per il paese Gesualdo, al di la delle vicende drammatiche menzionate in esso, che peraltro si svolsero a Napoli. E, da quanto espresso da Giovanni Savignano, ci sarebbero validi motivi, per una revisione storica.

 

Carmine Martino

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