Castel Baronia, Palazzo Mancini diventerà la Casa della Cultura e della Memoria identitaria

Palazzo Mancini, lo storico edificio affacciato sull’omonima piazza di Castel Baronia, dopo essere stato sottoposto dal Comune a un intervento di restauro, è stato inaugurato ieri 20 aprile con una cerimonia, a cui hanno preso parte; autorità civili, militari, politiche, religiose, culturali, dell’associazionismo e della scuola.
La cerimonia, è iniziata con l’intervento del Sindaco di Castel Baronia, Felice Martone, il quale dopo i saluti istituzionali ai presenti, nel suo lungo discorso, ha ricordato: “oggi è un giorno speciale e ho l’onore di inaugurare questa casa gentilizia che diede i natali a Pasquale Stanislao Mancini. Questa casa, sarà il Centro Documentazione Pasquale Stanislao Mancini, casa della cultura e della Memoria Identitaria, un grande contenitore per l’arte e la cultura, suddiviso su due livelli. Il primo livello dedicato alla storia della famiglia Mancini e la biblioteca comunale. Al piano inferiore, dedicato alle aree tematiche ai grandi personaggi locali, all’artigianato tipico dei segacorne e della lingua ciaschina.E’ un traguardo, che si va ad aggiungere ai tanti realizzati, ma questo, ha un significato particolare in quanto, racchiude le nostre radici “.
Ha fatto seguito l’intervento di Carmine Pinto Professore ordinario presso l’Università di Salerno di storia contemporanea, cui ne riportiamo una breve sintesi: “ Mi era stato proposto di fare una lezione, però in questo caso dobbiamo inaugurare il restauro di palazzo Mancini e visitare la mostra, per cui faremo una rapida considerazione. In che modo, possiamo interpretare il personaggio di Pasquale Stanislao Mancini, alla luce di un problema fondamentale cioè quello in cui lui ha rappresentato il clou della storia italiana. Mancini, è uno dei protagonisti della definizione della nostra nazione. Cioè, Mancini era un personaggio che veniva dalla tipica provincia meridionale. La provincia meridionale del 18° secolo, aveva un cursus di esperienza di vita abbastanza lineare, soprattutto se venivi da una famiglia che gli consentiva di studiare. Mancini arriva a Napoli e deve decidere se fare l’Avvocato per ricevere incarichi, oppure sprovincializzarsi e cercare con quella energia pazzesca di diventare una persona diversa e lo fa scrivendo, parlando con tutti gli intellettuali europei. Chi fa politica, è sempre di fronte alla scelta, fermarsi o andare avanti facendo sue le parole della sua epoca, liberalismo e costituzionalismo. Mancini scelse di andare avanti, decidendo di superare i confini del suo mondo, che erano quelli di un Regno reazionario e conservatore, chiuso alla libertà. Liberalismo significa che la società si deve basare sui diritti. Costituzionalismo significa che la base della società non è un diritto divino, ma un insieme di regole che consentono agli uomini di vivere una vita accettabilmente libera”.
Tra gli invitati all’evento, c’era anche il Dott: Francesco Tedeschiun manciniano DOC a cui abbiamo posto una domanda: Lei in un convegno disse che Pasquale Stanislao Mancini, è stato il precursore dei trattati internazionali, lo conferma ?
“la figura di Pasquale Stanislao Mancini è stata una figura di politico, intellettuale straordinario. L’anticipatore per tanti versi di novità rilevanti anche all’interno del diritto internazionale. Oggi, in una epoca in cui il diritto internazionale lo diamo certo come dire un elemento concreto, certo e assoluto in una stagione in cui si affacciava la democrazia degli stati nazionali, lui guardava oltre. Oltretutto è stato anche una figura di giurista , di avvocato di rilievo che la nostra provincia dovrebbe continuare a ricordare come merita. Io più di una occasione, ho sollecitato il Sindaco di Castel Baronia a immaginar la destinazione di questo immobile ad una summer school di diritto internazionale, che secondo me potrebbe essere il modo più opportuno per ricordare la figura di Pasquale Stanislao Mancini. Poi tra l’altro la mia storia personale è molto legata a questi ricordi, perché avendo frequentato il liceo Mancini di Avellino , mi sono appassionato a questa figura .Poi andando a studiare alla Federico II, quando ho affrontato i testi del Prof. Conforti di diritto internazionale ho avuto la opportunità di verificare chi fosse realmente Mancini. Che poi, al di la del suo profilo di studioso è stato anche dal punto di vista politico un personaggio di straordinario rilievo.
La summer school da Lei accennata, può dare nuovo impulso a ricordare l’opera di Pasquale Stanislao Mancini ?“ Io penso , che questa debba essere la sede di un centro studi legato alle attività universitarie campane, sui temi, del diritto internazionale”.
La cerimonia, si è svolta all’esterno dell’edificio, con la presenza di Sergio Melillo (Vescovo di Lacedonia e Ariano irpino),Franco Di Cecilia (Direttore scolastico e Consigliere provinciale di Avellino), Francesco Tedeschi (Delegato del Presidente della Regione Campania dell’ Alta Capacità Napoli-Bari) per le aree interne), Vito Di Leo (Sindaco di Sturno), Annalisa Di Blasi (Capitano comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Ariano Irpino), Grazia Vallone (Vice – Sindaco di Ariano Irpino), Antonietta Raduazzo ( Consigliera del CSV Irpinia Sannio ETS), Carmine Famiglietti (Vice – Sindaco di Castel Baronia), Giuseppe Moriello (Sindaco di San Nicola Baronia) e Michele Ciasullo (Presidente dell’Università della Terza Età).

Carmine Martino

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