Catania – Avellino 0 -2, grande prova dei Lupi che dopo 75 anni battono anche il tabù del Cibali

Catania – Avellino 0 – 2

Catania: Bethers, Rapisarda, Quaini(dal 77’ Lorenzini), Curado, Mazzotta, Zammarini, Ladinetti, Rocca, Chriricò (dal 77’ De Luca), Dubiskas (dal 73’ Sarao), Bocic. All. Tabbiani.
Avellino: Ghidotti Cancellotti, Benedetti(dal 18’ Palmiero), Mulè, Ricciardi, Lores Varela, Pezzella (dal 76’ D’Angelo), Armellino, Sannipoli (dal 61’ Falbo), Sgarbi, Marconi(dal 61’ Gori). All. Pazienza.
Arbitro: Frascaro di Firenze.
Marcatori: al 10′ Marconi, al 70′ Gori.

Vittoria pesantissima quella ottenuta dai Lupi al Massimino di Catania. Erano addirittura 75 anni che l’Avellino non superava gli Etnei sul loro campo. Ma al di là del vecchio tabù, i ragazzi di mister Pazienza hanno superato un altro esame di maturità, che fa il paio con quello di Caserta, al cospetto di una compagine dall’analogo valore tecnico. Come avvenne in Terra di Lavoro, anche ai piedi dell’Etna, Armellino e compagni, con un gol per tempo, hanno saputo imporre la propria superiorità, non sol in termini di spessore tecnico, ma anche sul piano della personalità.
In soldoni, i Lupi hanno mostrato di essere ormai squadra di rango, che sul campo fa pesare agli avversari la propria presenza e soprattutto autorevolezza. Del resto, dopo sette vittorie nelle ultime otto gare, e soprattutto le ultime cinque ottenute senza soluzione di continuità, con 16 gol realizzati ed appena tre subiti, non si può di certo definire l’Avellino di Pazienza una compagine qualsiasi!
La trasferta di questo pomeriggio a Catania era assai temuta, perchè gli Etnei avevano assoluto bisogno di vincere questa sfida per rilanciarsi in classifica, e soprattutto, la caratura dei Rossoazzurri, con alcune individualità di spicco come Chiricò, non facevano dormire sonni tranquilli alla retroguardia biancoverde.
Ma l’undici di Pazienza ha avuto il merito di approcciare questo match con la mentalità ed il piglio che si convengono a questa tipologia di gara, dall’indice di difficoltà elevato.
Così Armellino e compagni, nonostante le defezioni di diversi titolari, hanno preso possesso del match come meglio non avrebbero potuto, ed al 10′, con un calcio franco dalla media distanza battuto da Marconi, sono passati in vantaggio.
Il gol subito, ha scosso i padroni di casa che hanno cercato in tutti i modi di ristabilire la parità. Ma l’Avellino era ben messo in campo, e mostrava una fase di non possesso impeccabile. Almeno fino al 27′, allorquando un ingenuo Sannipoli non ha commesso fallo da rigore. Ma il pipelet irpino Ghidotti ha intuito la traiettoria del tiro effettuato da Chiricò ed è riuscito a mandare in angolo la sfera.
Scampato il pericolo, i Lupi hanno risposto, colpo su colpo e, a loro volta, si sono resi pericolosi con Mulè, il cui colpo di testa si è stampato sul palo. E successivamente avrebbero potuto raddoppiare se Sannipoli non avesse messo maldestramente sopra la traversa un colpo di testa di non difficile esecuzione.
Nella ripresa, i Lupi hanno reso quasi del tutto innocuo il prevedibile forcing degli Etnei, con una fase di non possesso semplicemente esemplare. E, alla prima vera occasione di ripartenza, hanno raddoppiato con Gori che ha messo dentro dal centro dell’area, raccogliendo un gran cross di Sgarbi che si era involato in contropiede dalla propria metà campo, seminando l’intera difesa rossoazzurra. Con il secondo gol dei Lupi è calato il sipario sul match, anche perchè i ragazzi di Pazienza hanno magistralmente eretto un muro nella propria trequarti, e per il Catania è stata notte fonda.
Con questa vittoria, l’Avellino manda un inequivocabile segnale all’intero girone C di Lega Pro, e si candida come protagonista assoluta, conquistando finalmente la prima fila per lo sprint verso il traguardo finale.

Foto Goalsicilia.it

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