Cento anni fa moriva a Bologna Giosuè Carducci, premio Nobel per la Letteratura

Giosuè Carducci, uno dei piu’ grandi poeti  della  storia della Letteratura Italiana morì giusto cent’anni fa a Bologna.

Era nato a Val di Castello, frazione di Pietrasanta (Lucca) il 27 luglio del 1835, da Michele, medico condotto, e da Ildegonda Celli. Crebbe in Maremma, a Bolgheri, dove il padre lavorava. Dal 1849 andò a Firenze dove compì gli studi presso la scuola dei Padri Scolopi. Si laureò nel 1855 in filosofia e in filologia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.  Nel 1857, a San Miniato, dove insegnò presso il Ginnasio, pubblicò il primo libro di poesie, le Rime. Il 18 agosto del 1860,  fu chiamato dal Ministro della Pubblica Istruzione a ricoprire la cattedra di eloquenza italiana presso l’Università di Bologna dove vive con la famiglia fino alla morte. Cinque anni dopo pubblicò l’Inno a Satana, composto nel 1863. IL 1870 fu un anno tragico per Carducci, a cui morì il figlio Dante e la madre. Due anni dopo conobbe Carolina Cristofori Piva e se ne innamorò. Nel 1877 venne stampata la prima edizione delle Odi barbare.
Un anno dopo incontrò la famiglia reale a Bologna e dedicò a Margherita di Savoia l’ode Alla Regina d’Italia.
Nel 1882 pubblicò i Giambi ed epodi. Quattro anni piu’ tardi
venne nominato Accademico della Crusca e rientrò nella Massoneria a Roma, dopo un lungo periodo di polemica separazione. Nel 1887 pubblicò le Rime Nuove. Tre anni dopo arrivò per Carducci al nomina a Senatore. Nel 1899 il grande poeta venne colpito da una grave paralisi. Nello stesso anno uscìrono Rime e ritmi. POco tempo prima che morisse, il 10 dicembre 1906, Carducci ricevette l’alloro piu’ ambito: il Premio Nobel per la Letteratura. Si spense a Bologna nella notte tra il 15 ed il 16 febbraio del 1907.

 

 

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