Contro il Livorno uno stoico Avellino torna alla vittoria e porta a casa tre punti d’oro

Avellino – Livorno   2 – 1

 

Avellino: Frattali, Pisano, Jidayi, Biraschi, Visconti (dal 24′ st. Chiosa), D’Angelo, Arini (dal 10′ st. Paghera), Gavazzi, Bastién, Mokulu, Tavano (dal 11′ st. Joao Silva). A disposizione: Offredi, Pucino, Insigne, Sbaffo, D’Attilio, Migliorini. All. Tesser.

Livorno: Pinsoglio, Antonini, Ceccherini, Vergara, Gasbarro (dal 42′ st. Comi), Biagianti (dal 37′ st. Moscati), Schiavone, Cazzola (dal 37′ Luci), Vajushi, Vantaggiato, Baez. A disposizione: Ricci, Emerson, Comi, Lambrughi, Borghese, Palazzi, Bunino. All. Panucci.

Arbitro: Antonio Rapuano di Rimini.
Assistenti: Damiano Di Iorio di Verbania e  Marco Citro di Battipaglia. Quarto uomo: Francesco Fourneau.

Marcatori: 44′ pt. Tavano, 9′ st. Vergara (L), 14′ st. Mokulu.

Ammoniti: Baez (L), Vantaggiato (L), Paghera. Corner: 6-8. Rec.: 1′ pt., 5′ st.

 

 

Un Avellino stoico (soprattutto nei 20 minuti finali) torna alla vittoria contro il Livorno dopo ben 5 turni all’asciutto e porta a casa tre punti d’oro per la classifica. Sì, si può discutere sul come è arrivato questo successo (che penalizza forse un pò troppo un Livorno dalla scarsa personalità), ma oggi era importante per i ragazzi di Tesser tornare a riassaporare il bel gusto della vittoria, anche per quanto attiene alle velleità dei Lupi di lottare fino all’ultimo per i play off. Altre volte, anzi spesso (magari anche prendendo in considerazione quello che era successo nelle ultime due gare disputate dall’Avellino)  la compagine irpina avrebbe meritato sicuramente la vittoria, che però non è arrivata. Oggi, forse, che il campo avrebbe potuto dire altro, è venuto un successo praticamente come quello che arrivò alla seconda giornata contro il Modena. La serie B è questa, c’è poco da fare: regna sempre un grande equilibrio fra tutte le squadre (ricordiamoci del pareggio ottenuto dal Como sul campo del Cagliari, che tra l’altro acciuffò l’uno a uno proprio allo scadere), e capita spesso ad una delle due contendenti di uscire dal campo senza il risultato che la prestazione complessiva avrebbe indicato e preteso.

Ma, al di là delle considerazioni, forse anche stucchevoli, di qualche “esteta” integralista, l’Avellino si porta a casa tre punti che valgono davvero oro, specie se si consideri che negli ultimi venti minuti i biancoverdi erano ridotti praticamente a soli sette o otto uomini, perchè, Mokulu, D’Angelo, Pisano ed anche il giovane Bastièn erano in preda ai crampi. Ma forse è stata proprio questa grande capacità di sofferenza a portare dalla parte avellinese la vittoria, a fronte di un Livorno forse un pò troppo ingenuo e poco concreto, e comunque carente in personalità. Ecco, probabilmente proprio la personalità ha fatto la differenza a favore dei Lupi, che hanno sfoderato nell’ultimo quarto di gara uno stoicismo davvero commovente.

Il primo tempo del match è stato decisamente di marca labronica, anche perchè l’Avellino ha dato troppo campo al possesso palla degli avversari, che hanno giostrato bene fino alla trequarti, per poi perdersi nelle conclusioni, pure perchè c’era dinanzi agli ospiti un Frattali assolutamente superlativo, che ha tolto in almeno tre occasioni la gioia del gol ai Labronici. L’inerzia del match è stata quasi sempre dalla parte degli ospiti anche perchè soprattutto Arini, che in mezzo al campo è quell, tra i Lupi,  maggiormente deputato a spezzare i fraseggi avversari, oggi non era assolutamente in giornata. Per fortuna dei Lupi, la dura legge del gol ha punito il Livorno e premiato l’Avellino, che sul finire del primo tempo ha raggiunto il vantaggio grazie ad una invenzione di un calciatore di serie A, Tavano, che ha fatto l’unica cosa che poteva fare in quella circostanza e posizione (spalle alla porta): svirgola di esterno con la sfera che assume una traiettoria velenosa per il portiere livornese. Un gol rocambolesco certamente, ma il merito di Tavano si è estrinsecato nell’intenzione e nel tentativo, che con un pizzico di fortuna è perfettamente riuscito.

Il secondo tempo ha visto il Livorno ripartire a testa bassa alla ricerca del gol, che è arrivato puntuale al decimo, grazie ad un ex, Vergara, che, sotto misura, ha messo dentro un palla che era sta miracolosamente respinta da Frattali e poi rimessa in mezzo da un calciatore labronico. Ma il Livorno, forse in quel frangente, ha perso la partita, perchè avrebbe dovuto “battere il ferro finchè era caldo”, invece di è fatto sorprendere dalla voglia e dallo spirito battagliero dei Lupi, che hanno saputo reagire ed hanno avuto il merito di mettere dentro nuovamente, cinque minuti dopo, il gol del 2-1: tiro sbilenco di Pisano dal centro destra, la sfera viene agguantata da Mokulu, che è lesto a girarsi e a metterla nell’angolino alla sinistra del portiere, che riesce a smanacciare ma non può impedire alla palla di toccare la base del palo e finire poi in fondo al sacco.

Il Livorno, punto sul vivo, si rimette nuovamente nella metà campo avellinese, alla ricerca del pari, ma l’Avellino scava la sua trincea nei propri trenta metri e, con tanta volontà, spirito di sacrificio e capacità di sofferenza, riesce a controllare con grande caparbietà, e a portare a casa una vittoria soffertissima, ma forse proprio per questo, assai bella.

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