Due chiacchiere con Teobaldo Acone, l’ambasciatore delle città del vino

Teobaldo  Acone ha sempre cercato di farsi promotore dello sviluppo dell’Irpinia, assumendo il ruolo di ambasciatore delle città del vino e socio promotore  “go wine”

Sig. Acone, in qualita’ di ambasciatore del vino,  lei conosce bene i nostri territori, cosa e’ mancato per una piu’ completa valorizzazione?

“Secondo me,  non si e’ fatto sistema tra le istituzioni  e i soggetti enogastronomici.  Le strade del vino non sono partite per colpa delle aziende vitivinicole che non fanno funzionare il consorzio di tutela dei vini irpini e quindi è difficile promuovere il territorio”.

Quale Ente le e’ stato piu’ vicino nell’espletamento delle sue funzioni? E cosa le istituzioni avrebbero potuto e non hanno fatto?

“La Provincia non ha mai fatto una politica programmatica del territorio ed il Comune di Avellino non ha capito l’importanza del vino e dei prodotti tipici”.

Come spiega il prevalere del senso di individualismo che hanno avuto i nostri imprenditori non capendo che l’associazionismo li avrebbe favorito;  anzi, a minorI  costi , soprattutto le aziende piu’ piccole, avrebbero potuto raggiungere i loro obiettivi aziendali?

“Diciamo una cosa:  in Irpinia non esiste una cultura imprenditoriale,  le aziende vitivinicole piccole non hanno compreso che sono imprese e non aziende agricole e quindi devono muoversi con una mentalità di sviluppo del territorio”.

La sinergia della bellezza del territorio con l’ottima produzione vitivinicola non si e’ compiuta, quali pensa debbano essere i suoi interlocutori e come pensa di poterli stimolare ?

“I soggetti interessati sono, nelle strade del vino, le aziende vitivinicole, gli agriturismi , i ristoranti, le enoteche gli ,algerghi , i wine bar ecc..e li ho stimolati in questo anno con il laboratorio per la promozione del territorio in Montefalcione, corsi di degustazione, cene a tema, evento Irpinia wine, moscato sotto le stelle,calici di stelle, corso wine business con l’Università di Salerno ed altre cose”.

Infine cosa prevede a breve termine  per la nostra produzione di vini di eccellente qualita’ e per i tanti incantevoli luoghi che l’Irpinia ci riserva:  seguiranno entrambi un percorso di crescita o la crisi coinvolgera’ anche loro?

“Se non si fa sistema e nello stesso tempo si fanno progetti validi per lo sviluppo non si va da nessuna parte. Quindi io continuo il mio lavoro di ambasciatore delle città del vino perché penso che in questi anni ho seminato bene e tra poco sono convinto che vedremo visitatori durante l’anno in Irpinia, perché il privato specialmente nella ristorazione e ricezione sta in crisi e lo dice uno che lavora sul territorio ogni giorno”.

 

Francesco Aufiero

 

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