Felice D’Aliasi sull’accusa di partite comprate dal Catania: “Già a fine marzo avevo detto che la società etnea stava falsando il campionato – Avellino eventuale parte lesa”

Sulla bruttissima vicenda dell’accusa da parte della Procura della Repubblica etnea di partite comprate dal Catania abbiamo voluto ascoltare Felice D’Aliasi, uno dei massimi esperti del calcio e del mondo delle scommesse. Il noto opinionista aveva addirittura previsto quanto ora sta accadendo.
Felice per te niente di nuovo, il caso Catania era praticamente già annunciato, visto che il 30 marzo scrivevi su un un social “Campionato falsato, attenti al Catania”.
Mi meraviglio della vostra meraviglia. Quello che dovevo dire l’ho già ampiamente detto in tempi non sospetti, visto che appunto a fine marzo prospettavo, per certe situazioni che coinvolgevano la società etnea, un problema serio che poteva determinare un campionato falsato. In pratica, avendo osservato delle cose strane, e temendo che potesse succedere quello che è successo, non ho fatto altro che anticipare tempi e situazioni che puntualmente si sono verificate“.
Felice, la Procura etnea oltre ad indicare le cinque partite dove c’è l’accusa precisa di combine da parte della dirigenza etnea, ha anche anticipato un sospetto sulla gara Catania – Avellino. Qual è la tua idea?
Stiamo ai fatti: la Procura di Catania ha detto che 5 partite sarebbero state truccate. La prima cosa che mi viene in mente è che non tutte le cinque gare si sono chiuse con il risultato voluto da chi aveva tentato di alterarne il regolare svolgimento sportivo. Perchè una di esse (Catania-Livorno) non non è finita con la vittoria degli Etnei, in quanto la squadra ospite ha pareggiato proprio allo scadere. Questa circostanza fa capire che non sempre va tutto come prevedono i malfattori. Anche perchè, in genere, il tentativo di combine coinvolge solo tre o quattro calciatori della squadra avversaria. In pratica, in una gara truccata, le forze in campo sono cosi suddivise: la squadra che deve vincere conta sull’apporto di 14/15 elementi, mentre all’avversaria rimangono a disposizione solo 7/8 calciatori. Pur con questi numeri impari, a volte, nel 10 o 20 per cento dei casi, può anche succedere che la combine non si realizzi sul campo.
Su Catania-Avellino, partendo dal presupposto che la Procura di Catania non ha trovato il coinvolgimento di nessun tesserato dell’Avellino, è probabile che l’indagine si stia allargando anche su altri fronti. In pratica, tenuto conto che in campo vanno 25 persone, è probabile che si stia procedendo per esclusione.
Per quanto concerne la posizione della società biancoverde in questa vicenda, io ritengo che l’Avellino calcio potrebbe eventualmente anche costituirsi parte civile, e chiedere un maxi risarcimento. E sì, perchè dalla sconfitta immeritata di Catania sono cominciati i problemi di classifica dei Lupi, che dal terzo posto, sono scesi fino all’ottavo. E tenuto conto del fatto che l’Avellino è stata estromesso dalla finale play off per la promozione in serie A, dal peggiore posizionamento, nella classifica della stagione regolare, rispetto al Bologna, risulta assolutamente semplice intuire il danno ricevuto dai Biancoverdi dalla partita persa in Sicilia”.

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