Flumeri, nella Dogana Aragonese presentato il libro di Giuseppe Procaccini “Vite all’incrocio”

Nella sala convegni, della Dogana Aragonese, ristrutturata dopo il post terremoto del 1980, in un parterre pieno di gente, si è assistito ad un interessante dibattito sul libro dello scrittore Giuseppe Procaccini.
Prima di scrivere libri, il dott. Procaccini, nella sua attività personale tutta al servizio dello Stato, ha ricoperto cariche prestigiose: è stato Prefetto di Latina, Vice-Capo della Polizia per il coordinamento delle forze di Polizia e Capo di Gabinetto al Ministero dell’Interno.

Oltre al pubblico presente in sala, hanno partecipato al dibattito: S.E. Sergio Melillo ( Vescovo di Ariano/Lacedonia ), Maria Rosaria Di Paola ( Presidente della BCC di Flumeri ), Angelo Lanza ( Sindaco di Flumeri ), Rocco Colicchio ( Giudice Emerito e Presidente di sezione corte dei conti ), Giuseppe Acocella ( Rettore Magnifico dell’Ateneo Giustino Fortunato ), Franco Gaetano Scoca ( Professore Emerito di D.A. Universita Sapienza di Roma ) e Felice Martone ( Sindaco di Castel Baronia ). Ha moderato il dibattito Carmine Famiglietti
( Presidente Emerito della Comunità Montana dell’ Ufita ).

Dopo i saluti di rito, di Angelo Lanza e di Maria Rosaria Di Paola, è seguita una approfondita disamina di tutto il romanzo da parte del Giudice Colicchio, ripresa in seguito anche dai numerosi interventi succedutisi.

Ha concluso il dibattito, il dott. Procaccini con un riferimento anche al suo cursus professionale, dal quale si evidenzia la nascita del libro stesso. Al termine, gli abbiamo poste alcune domande.

Prima di parlare del suo libro, le chiediamo se ha approfittato della presentazione dello stesso per rivisitare l’Alta Irpinia, ed in particolare, una zona, quella di Flumeri, dalla storia millenaria, specie quella che comprende gli scavi archeologici di Fioccaglie?
“Bellissimo, è stata una esperienza incredibile. In Irpinia ero venuto tanti anni fa, ma qui non ero mai stato. Soprattutto ho ritrovato l’umanità della gente. Ed ho scoperto anche una grande caratura professionale e culturale di molti dei presenti oggi. Sono veramente sono orgoglioso di essere qua, perchè anche io sono un meridionale”.

Lei viene da Napoli, ma ha girato, per motivi professionali al servizio dello Stato, tutta l’Italia. Questo Borgo Antico di Flumeri , dove venivano una volta i Re a caccia , come le sembra ?
“Questo posto qui non l’avevo mai visto, però ne avevo sentito parlare. E sono stato contentissimo quando l’Emerito Giudice Colicchio, insieme ad altri, mi avevano proposto di presentare qua il mio libro. Mi ha fatto un enorme piacere e conto di ritornarci”.

Il suo libro, può definirsi un racconto di vita reale, fatto di persone comuni, con i loro dolori, con le loro gioie, con i lori rimorsi umani e l’amore per la vita ?
” Come ho detto poc’anzi, ho scritto questo libro perché nella mia vita ci sono stati momenti di dolore, ma anche fatti ai quali ho assistito, o dei quali sono stato partecipe, che mi hanno molto colpito. ed ho voluto, sia pure ovviamente in maniera romanzata, farli riemergere, per portare ai lettori un segno di quello che la vita può dare, in presenza di errori e di solitudini. Spero, tuttavia di aver dato comunque uno spunto positivo”.

Una serata, di grande spessore culturale per la presenza di illustri accademici, organizzata dalla Banca BCC di Flumeri, con il patrocinio dei Comuni di Flumeri e Castel Baronia, dell’UPI e con la collaborazione logistica della locale Pro Loco – La Spiga. Il tutto diretto dall’ Arch. Silvano Ciriello.

Carmine Martino

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