Fu Altavilla Irpina a dare i natali al celebre musicista barocco Giovanni Fischetti

Dalle colonne de “Il Mattino” abbiamo appreso, con stupore, ma anche con un pizzico di orgoglio, che il celebre musicista barocco, Giovanni Fischetti, non era nato a Napoli, ma aveva origini irpine, essendo nato ad Altavilla Irpina il 27 marzo 1692.

A spiegarlo, in maniera puntuale ed esaustiva, ha provveduto l’ottimo collega Roberto Vetrone, con questo interessantissimo articolo (apparso nei giorni scorsi  sul più importante quotidiano del Sud) che di seguito riportiamo integralmente:

Un nuovo tassello è stato aggiunto per caso alla storia della musica barocca. Il musicista Giovanni Fischetti o Fischietti, da tutti ritenuto napoletano è in realtà nato il 27 marzo 1692 ad Altavilla Irpina e morto a Napoli il 17 febbraio 1743.

A “certificarlo” è Maurizio Rea, ricercatore, musicologo nonché famoso organista napoletano e presidente dell’Associazione culturale “I figlioli di Santa Maria di Loreto“. Insieme a Pierfrancesco Del Mercato Presidente della fondazione “Sanseverino“, Raffaele Sarti e Giuseppe Sabatino fondatori del sito archivistico online “Altavilla Historica” convergono su questa scoperta.

Il Fischetti, erroneamente considerato un autore minore, è stato tra i precursori della musica barocca napoletana con il più celebrato figlio Domenico. Giovanni, «fu allievo di G. Veneziano al conservatorio napoletano di S. Maria di Loreto; dal 1735 fu chiamato ad insegnarvi quale supplente di F. Mancini con la speranza di succedergli, ma gli fu preferito N. Porpora. Ne seguì una lunga controversia con il conservatorio che dal 1737 si protrasse per anni senza esito positivo.

Frattanto, nominato organista della cappella reale nel 1724, rimase in carica fino alla morte, avvenuta a Napoli il 17 febbraio 1743» (Enciclopedia Treccani). Celebri per l’epoca le sue opere buffe quali: «La somiglianza e La costanza, ambedue su libretto di B. Saddumene, Roma 1729; Il finto fratello, libretto di G.A. Federico, Napoli 1730; La tresca, libretto di anonimo, ibid. 1731; Il barone della Trocciola, libretto di T. Mariani, ibid. 1736. Due sue cantate, Augelletti che cantate, su parole di Isabella Settimo e Da le sfere ruotanti del 1736 furono inserite in Cantatas for single voice with a bas for harpsichord, conservate in manoscritto nella British Library di Londra».

Il documento, ritrovato dal Rea nell’archivio del conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, proveniente dall’altro Conservatorio musicale Santa Maria del Loreto, fuso insieme ad altri due in quello attuale. Il nome di Giovanni, orfano, è riportato nelle tavole censorie del 1703 quando entra a far parte dei figlioli di Santa Maria di Loreto. Gli studenti, indossavano una divisa formata da sottana, zimarra (ampia e lunga sopraveste) e berretto bianchi.

La certezza che si tratti proprio di Giovanni Fischetti (o Fischietti) proviene da un testamento ritrovato da Sarti e Sabatino, trascritto nel 1704 dal notaio Domenico Giordano e conservato presso la biblioteca di Altavilla Irpina, ove si legge che «Bartolomeo Fischetti, oriundo della Terra di Reini (Reino – BN), …uxorato (sposato) et abitante in hac Terra di Altavilla …dispone che la moglie e i figli Giovanni, Giuseppe, Vincenzo, Antonio e Marco…fratelli carnali, figli legittimi e naturali d’esso testatore, procreati in costanza di pubblico matrimonio con Giovanna di Pierri sua moglie, succedano nell’eredità….».

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