Grottaminarda, ha celebrato il centenario della fine della prima guerra mondiale con la presentazione del libro di Angela Iacobucci “Quella Garibaldina della mia trisavola”

Nella ricorrenza del centenario della conclusione della Grande Guerra, la città di Grottaminarda ha reso omaggio ai soldati della prima guerra mondiale 1914–1918, con la posa di una Corona di alloro al monumento dei caduti, in piazza Vittoria.

La prima guerra mondiale, di cui oggi ricorre il centenario della sua conclusione, cambiò la storia dell’Europa, ridisegnando i confini di alcuni stati, specialmente per quanto avvenne per l’Italia. Ma quel conflitto bellico produsse anche un’ecatombe di soldati, di tutti quei paesi, che vi presero parte. La fine della prima guerra mondiale costituisce anche il termine storico dell’era delle guerre risorgimentali italiane, proprio perché, con essa, si portò a conclusione tutta l’unità delle terre italiane.

L’Amminstrazione Comunale di Grottaminarda, con la collaborazione di alcune Associazioni di Volontariato, come “Bagliori di Luce” di Flumeri e FIDAPA, ha inserito nelle manifestazioni odierne anche un convegno. con la presentazione di un libro di riferimento al risorgimento italiano: “Quella Garibaldina della mia trisavola “ di Angela Iacobucci. Il convegno  si è svolto nella sala consiliare “Sandro Pertini”.

Erano presenti: Angelo Cobino (Sindaco di Grottaminarda), Domenica Marianna Lomazzo ( Consigliera di Parità della Regione Campania ), Antonietta Raduazzo ( Presidente di Bagliori di Luce), Fulvia Bruno ( Presidente FIDAPA sez. Grottaminarda ), Gaetana Aufiero (Storica e Scrittrice), Angela Iacobucci (Autrice del libro) e Giuliana Caputo (Scrittrice). Ha moderato il dibattito Virginia Pascucci, Assessore al Comune di Grottaminarda.

Ha aperto il convegno Angelo Cobino, che ha portato i suoi saluti e dell’Amministrazione Comunale ai convenuti, e a margine del convegno, riferendosi ai giovani, ha dichiarato: “Innanzitutto partiamo dal concetto che bisogna avere grande rispetto per i giovani attuali, che vivono forse anche una stagione di difficoltà da un punto di vista di valori, che bisogna assolutamente rispolverare. Cento anni fa tantissimi giovani, i famosi “ragazzi del ’99”, hanno sacrificato la loro vita per dare un valore fondamentale alla patria. Per costruire l’Italia, in continuità con quell’impegno del Risorgimento, bisogna andare a rivedere quei valori, attualizzarli per fare in modo che ci possa essere sempre di più un impegno per la pace, per la concordia, per una tranquilla convivenza civile. Questo convegno è la prosecuzione di quello che abbiamo fatto per la commemorazione del 4 novembre al Monumento dei caduti, in questa che vuole essere la giornata dell’Unità d’Italia, la giornata delle Forze Armate e delle Istituzioni dell’Ordine, che per noi svolgono un ruolo fondamentale. E adesso, con la presentazione del libro della Iacobucci, parliamo della quotidianità degli anni della seconda metà dell’Ottocento, quando si andava costituendo l’Unità d’Italia. Nella lunga storia dell’umanità, questi anni sono relativamente vicini, però sembrano anche abbastanza lontani, non dimenticando anche che c’è stato il secondo conflitto mondiale, che ha sconvolto ancora di più l’Europa. Quindi bisogna tenere sempre alti questi valori, questi sentimenti, per poter evitare, attraverso il grande insegnamento della storia, che possano riesplodere catastrofi umanitarie di tale portata“.

Nel suo intervento Marianna Lomazzo ha detto:

“ Questo libro ci fa conoscere una delle tante donne che hanno lottato per la libertà e per l’autodeterminazione del nostro bellissimo Paese. Però, vorrei dire che le donne continuano a fare, ancora oggi,  una specie di  resistenza soprattutto, perchè appunto sono costrette a conciliare la loro vita lavorativa con il carico familiare che, spesso, rimane tutto sulle spalle delle donne. E questo è dovuto anche al fatto che c’è una organizzazione della società che non ha ancora la misura di parità fra i due sessi. Per cui alcune donne sono costrette a dimettersi dai propri posti di lavoro perchè non sanno a chi lasciare i propri bambini. E ancora molte donne, pur di mantenere il posto di lavoro, si accontentano di lavori precari, di lavori insomma meno pagati, o di quello che l’azienda offre. Quindi c’è ancora una resistenza da combattere. Le nostre donne, soprattutto le giovani donne sono costrette ancora ai disagi derivanti dal precariato, da lavori non professionalizzati e sottopagati, che spesso non sono consoni alle competenze, alle passioni e alle loro intelligenze. Per cui c’è bisogno, come donne, di lottare tutti i giorni per conquistare finalmente la parità di cittadinanza. Gli appuntamenti come quello odierno sono molto importanti perché offrono la possibilità di lanciare messaggi positivi alle nuove generazioni “.

Ha concluso il convegno Gaetana Aufiero:

Un incontro di grande attualità quello svoltosi oggi,  in occasione della presentazione del libro di Angela Iacobucci, Quella Garibaldina della mia trisavola. E’ stata l’opportunità di sottolineare quanto di romantico e passionale fu presente nei giovani volontari italiani della Grande Guerra, alcuni dei quali accorsi anche dalle lontane Americhe dove erano emigrati per cancellare l’onta di sconfitte quali quelle di Lissa e di Custoza. Il loro intervento romantico ed appassionato, teso all’esaltazione della bella morte, si inseriva lungo la linea della Storia risorgimentale. Quello che i nostri soldati trovarono al fronte fu invece qualcosa di totalmente nuovo ed inedito: la guerra di trincea, che si traduceva nell’annientamento pianificato del nemico, ed un esercito meccanizzato, burocratizzato, come un’impresa. Una catena di montaggio che traumatizzava ed uccideva. Una guerra tecnologica che nulla aveva di romantico ed umano. Sulle Alpi, lungo l’Isonzo ed il Piave, la nostra migliore gioventù lasciò la vita. Pochi tornarono, feriti nel corpo e nell’anima, per scrivere poi, come l’irpino Vittorio Fulcoli nelle sue memorie, che la Patria che avevano conosciuta era come lo stazzo di una mandria di pecore cui viene fatta una sola concessione quella di valutare il gregge e lo stazzo secondo il gusto personale “.

All’esterno della sala consiliare, è stata organizzata una mostra fotografica ai soldati grottesi, caduti nei due conflitti mondiali.

Carmine Martino

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