Il fascino dell’Alta Irpinia: Bisaccia ed il suo Borgo antico

E’ assodato che in Irpinia non c’è solo il Turismo di tipo religioso (con l’indiscusso primato di Montevergine). A conferma  di una tesi ormai indiscutibile, tra i tanti posti che un turista non può non visitare c’è sicuramente il Borgo antico di Bisaccia.

In questa incontaminata realtà interna dell’Irpinia, raggiungibile dal Capoluogo attraverso la A16, c’è il Castello Ducale Federiciano, da cui si può avere una visione panoramica dell’intera valle sottostante, e spaziare con lo sguardo fino alla lontana Sant’Agata di Puglia. 

Numerosi sono i turisti che arrivano in pullman o con auto private nel borgo antico di Bisaccia.

Quello che colpisce a prima vista sono i caratteristici tetti delle case, coperti con tegole a coppi di argilla, che si uniformano con il paesaggio sottostante. Sono tutte case, che circondano il castello, restaurate dopo il terremoto del 1980.

All’interno della struttura medievale, si trova al piano terra il Museo archeologico. Esso si articola  con un percorso espositivo cronologico, in senso orizzontale, lungo il quale sono esposti i reperti provenienti dagli scavi eseguiti sulla collina del Cimitero Vecchio. Il Museo ci racconta la storia di Bisaccia in età protostorica e arcaica.

Il borgo è un autentico gioiello di architettura, dove il tempo si è fermato, con i suoi portoni, le sue strade lastricate di pietra lavica, la facciata della Chiesa Madre, con la volta interna in mattoni rossi refrattari, e il piccolo bar nella piazza centrale. E poi ci sono le botteghe, che ancora resistono, con i pochi abitanti che non si sono trasferiti nella parte nuova del paese.

Ma Bisaccia, come dicevamo sopra, non è certamente il solo paese dell’Alta Irpinia a vantare centri storici di assoluto interesse: castelli ed aree archeologiche si possono ammirare a Trevico (il paese più alto della Campania), Calitri, Zungoli, Grottaminarda, Gesualdo, per non parlare di Mirabella Eclano e Flumeri.

Quello che però frena o scoraggia l’arrivo dei turisti in questi splendidi posti sono le strade, quasi tutte declassate a provinciali (ma anche quelle che ancora sono dell’Anas), perchè spesso presentano  un manto stradale intransitabile.

Carmine Martino

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