Il presidente della Confesercenti ai 17 neosindaci irpini: “Massimo impegno per il rilancio dell’economia. Occorre salto di qualità di tutta la politica”

«Ai sindaci, confermati o subentrati, alla guida dei 17 Comuni irpini coinvolti nell’ultima tornata elettorale, nel formulare i nostri auguri di buon lavoro, inviamo un messaggio: massimo impegno per il rilancio delle piccole attività del territorio ed in particolare del commercio». Così Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino.

«Alla vigilia del voto – ha proseguito il dirigente dell’associazione di categoria – avevamo lanciato un appello a tutti i candidati affinchè mettessero al centro delle loro proposte e del dibattito i problemi e le possibili soluzioni alla crisi economica che sempre più fa sentire, in particolare nelle aree interne, le proprie conseguenze negative. E’ tempo dunque di dare risposte, ognuno per il proprio ruolo e per le funzioni che svolge, creando una sinergia tra le istituzioni, a tutti i livelli, le forze sociali ed imprenditoriali. Le difficoltà che si registrano nel Terziario e più in generale nell’economia locale, e non solo, legate alla straordinaria sequenza di congiunture negative, che vanno a sommarsi ai problemi strutturali che la nostra provincia soffre da moltissimi anni, richiedono uno sforzo di idee ed una mobilitazione di risorse da parte degli enti periferici, della Regione e del governo nazionale. I Comuni sono chiamati, insieme alla politica tutta, a definire una strategia di intervento strategico per il territorio, utilizzando ogni opportunità e finanziamento disponibile, a partire dalla programmazione ordinaria dei fondi europei e dai bandi del Pnrr. E’ necessario, insomma, un salto di qualità nell’individuazione delle azioni da mettere in campo, compresa un’efficace sollecitazione delle istituzioni sovraordinate, con specifici obiettivi a breve, medio e lungo termine e un preciso ed attendibile cronoprogramma. Una sfida sicuramente non semplice, di notevole portata, ma irrinunciabile e non più differibile».

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