Il Rapporto Irpinia 2013: export settore agroalimentare e nascita di aziende under 35

Nel “Rapporto Irpinia 2013” il presidente della Camera di Commercio Capone analizza i tanti dati negativi e i pochi dati positivi: in Irpinia il credito è totalmente assente, un disastro la giustizia 566 giorni per un procedimento civile sono francamente troppi. Segnali positivi dalla dinamicità imprenditoriale e dall’export.

Il Pil cala del 3,5%, l’Irpinia è dunque al 93mo posto in Italia per produzione del Prodotto Interno Lordo. Di contro, l’inflazione aumenta del 4,5 e gli enti locali aumentano la tassazione tutto a discapito delle imprese e delle famiglie.

In 57 Comuni su 116 non esiste la banda larga, questo blocca le imprese, le taglia fuori dai mercati. La Camera di Commercio stanziera’ un milione di euro per arrivare in tutti i Comuni dove c’è un minimo di densità imprenditoriale, anche nei paesi più piccoli di questa provincia.

Tra i dati estremamente positivi il consolidamento dell’export che rappresenta il 10% del Prodotto Interno Lordo Irpino. ll nostro prodotto continua ad essere competitivo, soprattutto i prodotti agroalimentari. Per il 40% ci rivolgiamo ancora all’Europa, ma c’è una forte crescita delle esportazioni verso la Tunisia.

E siccome piu’ le aziende esportano meglio combattono la crisi, tanti progetti che riguarderanno l’internazionalizzazione saranno finanziati dall’Istituto di Piazza Duomo..

Il dato piu’ negativo riguarda la disoccupazione quasi raddoppiata : nel 2009 era al 7%, al 2012 si registra il 15%.

Nella provincia irpina, pero’,  sono nate 568 imprese in più under 35. E’ un dato significativo: in Irpinia è ancora possibile fare impresa. Oggi si può uscire dalla crisi soltanto con il lavoro e non ci sono più certo i margini per il famoso posto fisso. Abbandoniamo l’idea del posto fisso e cominciamo a leggere bene tutte le opportunità che ci sono. La popolazione anziana in Irpinia, ad esempio, è in crescita. Si può ben pensare, dunque, che il futuro imprenditoriale può essere generato anche dai servizi agli anziani.

I dati peggiori sono:il credito è totalmente assente. Questa cosa non si può più consentire. Mentre si registra un incremento della raccolta da parte delle banche del 3%, si registra un decremento degli impieghi del 5%. Questo significa che gli istituti di credito, in Irpinia, in due anni non hanno erogato 400 milioni di euro.

Ancora peggio la giustizia: un processo civile in questa provincia dura 566 giorni, rispetto ai 473 della media nazionale. Se si considera anche la Corte d’Appello, si arriva a 1.260 giorni, circa 5 anni, un’eternità, un’assurdità.

F.A.

 

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