Il verde urbano, riflessioni e proposte: l’Associazione Giovani Architetti della provincia di Avellino chiama l’Amministrazione Comunale a rispondere

Mentre la vicenda degli abbattimenti e delle potature degli alberi in città affidate a mani non esperte, sono il frutto di una chiara mancanza di volontà “verde” dell’attuale Amministrazione Comunale, assume connotati sempre più definiti, alimentando il malcontento della cittadinanza, i giovani professionisti dell’ormai nota Associazione Irpina Giovani Architetti (A.I.G.A.) vogliono offrire il loro contributo fornendo delle proposte e spunti di riflessione in merito.
Partendo dall’imperativo “abbattere, abbattere, abbattere!” che sembra essere lo slogan alla base di ogni ragionamento di tutela del verde da parte degli organi di governo, i Giovani Architetti ci portano a riflettere sulla tematica del verde partendo proprio dalla sua definizione.
Dramma prettamente italiano nel più evoluto scenario europeo, risulta essere prassi comune, assegnare alla “parola verde” un’incertezza di significati che ben poco possono fronteggiare la miriade di casi in cui essa viene spesa, spogliandola così, tout court, dal suo vero essere, senza per cui trasmettere nessun’altra informazione identitaria particolare dell’area etichettata come “verde”.
Tale assunto è legato all’importanza storica e del ruolo che il verde ha da sempre avuto nella memoria collettiva di questa Provincia. Memoria storica che ha accostato da sempre le parole salubre e verde al nome della città, degno capoluogo della Verde Irpinia, basta ricordare alcuni aneddoti ad esempio sulla salubrità dell’aria “ritornando da Napoli, appena usciti dalla galleria di Monteforte Irpino, oppure i lunghi viali alberati come quello dei platani”, i quali ora offrono solo un appassito ricordo della loro bellezza, giungendo al degrado dei giorni nostri.
Cosa risponde a questo punto l’Amministrazione Comunale di Avellino? Ed ancora.
“Proviene non solo dalla quantità di verde presente in città- dichiara Salvatore Graziano dell’AIGA-. Ma dalla percezione che le persone hanno del verde e degli spazi in cui riversano i loro momenti di vita collettiva.

Purtroppo, l’idea del verde trova tuttora legami molto forti con il concetto di quantità, lasciando ancora inespresso uno degli aspetti principali del suo essere, ovvero la “forma del verde”, il che ci porta a focalizzare l’attenzione sull’importanza di dare il giusto peso alla pianificazione e progettazione degli spazi verdi per il buon funzionamento dell’organismo città”.

Noi Giovani Architetti siamo molto attenti alla salvaguardia di tale componente e reputiamo, come in altri aspetti della nostra città, si possa, mediante processi di partecipazione, puntare al recupero anche di quelle aree verdi che versano in stato di abbandono inglobate nel tessuto urbano, in modo tale da creare nella popolazione quella visione condivisa e l’idea del rispetto della natura e del bene pubblico.
“Di fatto, interagendo sulla percezione del verde all’interno di un centro urbano- continua Graziano-. Si modifica così in maniera profonda il rapporto uomo-città, trasformando i molti luoghi di solo attraversamento, che attualmente compongono la maggior parte dei nostri centri abitati, in nuovi spazi di scambio e di vita collettiva”.
Dunque, la città per uscire da questa impasse necessita che l‘Amministrazione fornisca un progetto globale e lungimirante del verde condiviso dalla collettività non calato dall’alto, perché solo così la città ne potrà realmente trarre beneficio.
E su questo vorremmo una risposta e una proposta da parte dell’Amministrazione Comunale di Avellino.
Inoltre noi dell’A.I.G.A. con l’occasione dell’istituito laboratorio di Urbanistica, ci siamo resi disponibili a collaborare con l’Amministrazione allo scopo di fornire scenari futuri migliori in grado di invertire l’attuale tendenza.
Nello specifico, come avvenuto per l’albero di Natale costruito con materiali di recupero al fine di dimostrare il principio per cui, “se c’è un’idea ed un progetto definito alla base delle cose, si può realizzare tanto con poche risorse”, così ci rendiamo disponibili anche con opere di volontariato al recupero di aree degradate, ma con enormi potenzialità come ad esempio, quella di V. Morelli e Silvati, già recentemente oggetto di un Concorso di progettazione proposto congiuntamente dall’Ordine degli A.P.P.C. della Provincia di Avellino, dall’A.I.G.A. e dal C.O.N.I., restituendole finalmente la sua identità in modo da poterla mettere nuovamente nelle mani dei suoi cittadini.

Quanto detto non ha solo l’obiettivo di consegnare la nostra riflessione alla città, ma di ottenere una risposta da parte dell’Amministrazione Comunale e aprire un dibattito costruttivo che porti a risultati e benefici per Avellino

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