Juve Stabia – Avellino 1 – 0, Lupi imbarazzanti, addirittura vergognosi. Il “peccato originale” di Perinetti sta facendo disastri

Juve Stabia – Avellino 1 – 0

Juve Stabia: Thiam, Baldi, Bachini, Bellich, Mignanelli, Erradi (dal 46’Romeo), Leone, Buglio (dall’86’ Folino), Piovanello (dal 68′ Gerbo), Candellone, Piscopo (dall’89’ Marranzino). A disposizione: Signorini, Esposito, Boccia, La Rosa, Maselli, Guarracino, D’Amore, Rovaglia, Picardi, Vimercati, Bentivegna. All.: Tarantino (squalificato Pagliuca).

Avellino: Ghidotti, Cancellotti, Cionek, Benedetti, Tito, Dall’Oglio (dl 69′ D’Angelo), Palmiero (dall’82’Sgarbi), Sannipoli (dall’82’ Armellino), Lores Varela (dal 64′ D’Amico), Patierno, Marconi (dal 69′ Gori). A disposizione: Pizzella, Iannaccone, Ricciardi, Falbo, Mulè, Tozaj. All.: Rastelli.

Arbitro: Centi di Terni.

Marcatore: al 74′ Bellich (JS).

L’Avellino di questa sera al Menti è durato appena cinque minuti, giusto il tempo di costruire un’azione d gol con il colpo di testa di Patierno deviato in calcio d’angolo con la punta delle dita dal portiere stabiese. Tutta qua la partita dei Lupi, perchè per i restanti 90′ di gioco la squadra di Rastelli è letteralmente scomparsa dal campo. Svanita nel nulla, con l’aggravante di aver di fronte una umile rivale dalle scarse potenzialità tecniche, che ha saputo avuto il merito di approfittare della latitanza dei calciatori avversari.
Sul campo dei Costieri si è visto un Avellino a dir poco vergognoso, che al netto della già descritta azione da gol dell’ex attaccante della Virtus Francavilla, non è stato capace di articolare neppure l’ombra di un tentativo offensivo, con zero minacce portate alla retroguardia avversaria.Niente gioco, e nessun tentativo di variazione tecnico-tattica d parte di Rastelli al nulla assoluto, durante l’arco di una partita intera!
Eppure, a leggere la formazione dei Lupi ci si accorge che essa era composta da giocatori che non hanno niente da invidiare a quelli delle altre squadre. Il punto nodale resta una guida tecnica davvero disarmante sul piano della pochezza di idee tattiche e di gestione della gara.
Dal “basso” della nostra “piccola” esperienza, maturata in “appena” sei decenni di calcio giocato, visto e commentato, avevamo ammonito il sette agosto u.s. sul grave errore di Giorgio Perinetti, che, a nostro sommesso avviso, aveva commesso il suo “peccato originale”: l’inspiegabile riconferma di Rastelli sulla panchina dell’Avellino. L’esperto direttore romano ci aveva letteralmente spiazzato, andando contro ogni logica progettuale, quando si è chiamati a rifondare: a fronte di ben quindici calciatori nuovi portati ad Avellino, aveva deciso di lasciare sulla panchina dei Lupi colui che si era reso protagonista del disastro sportivo dello scorso campionato.
Ora il campo, che è sempre giudice insindacabile, sta già presentando il conto a Giorgio Perinetti: il suo peccato originale sta producendo solo effettivi negativi, se non perniciosi ai fini dell’obiettivo prefissato! Dopo due partite zero punti in classifica, zero gol fatti e tre subiti.
Non era certo questo l’Avellino che avevano sognato i 4588 tifosi biancoverdi che avevano entusiasticamente sottoscritto l’abbonamento!

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