Juve Stabia – Avellino, le pagelle ai Lupi: Forte, L. Silvestri, Rocchi e Carriero nettamente i migliori

Forte 7

Se i Lupi riescono a sbancare il Menti dopo sessant’anni, due terzi del merito sono di questo formidabile pipelet; di notevole spessore, sicuramente di categoria superiore, la perfomance del portierone calabrese;

Rocchi 6.5 

Il gigante bresciano disputa un match di grande sostanza e di notevole efficacia: al cospetto di un attaccante di spessore come Marotta si fa valere come mai finora in questo campionato;

Miceli 6

La sua sfortunata scivolata pochi secondi dopo il calcio d’avvio poteva costare cara all’Avellino, ma il suo amico Francesco Forte ci mette una pezza a colori; dopo quell’inizio da film dell’orror, confeziona una prestazione praticamente esemplare, da leader vero;

L. Silvestri 7

Un muro semplicemente invalicabile, mette letteralmente la museruola ad Orlando, l’uomo di gran lunga più pericoloso della Juve Stabia; giganteggia con irrisoria semplicità e dalle sue parti non c’è trippa per gatti; trova anche il tempo per lanciare lungo Santaniello nell’azione che porta all’espulsione dello stabiese Mulè;

Ciancio 5.5

Positivo il suo approccio alla gara e la tenuta del campo nella prima frazione di gioco; cala vistosamente nella ripresa e per poco non combina un pasticcio sul quale è miracolosamente reattivo Forte, che riesce a sventare la minaccia stabiese;

Carriero 6.5 

Impressionante il suo spirito di adattamento, in pochissime settimane, al gioco dell’Avellino; ma ancor più incredibile, vedendo le sue percussioni ed il suo notevole cambio di passo, è l’automatico pensiero della sua insostituibilità;

Aloi  6 

L’ex Trapani sta diventando l’anima di questa squadra: leader e giocatore onnipresente, si spende in un incessante lavoro di appoggio e sostegno della manovra biancoverde, ma anche di frangiflutti nella mediana;

D’Angelo 5.5

Molto giù di tono, scarsamente reattivo, decisamente stanco: avrebbe bisogno di rifiatare un po’, e meno male che se ne accorge pure Braglia che lo toglie dal campo dopo meno di un’ora;

(dal 58′ De Francesco 6

Rileva uno spento D’Angelo e va a posizionarsi nel ruolo di mezzo sinistro, dando una mano concreta al fraseggio biancoverde nella zona nevralgica);

Tito 6 

Contro la squadra della sua città, gioca una gara di sacrificio e contenimento, badando molto al sodo e poco alla giocata di fino; spinge di rado, ma la sua presenza sull’out mancino è un riferimento sicuro per tutti i compagni;

(dall’88’  Baraye  S.V.); 

Maniero 6

Nel primo tempo incredibilmente avulso dal match, quasi un corpo estraneo; nella ripresa cerca di darsi da fare, si procura qualche punizione e mette dentro la rete della vittoria;

(dal 73′ Bernardotto  6 

Pochi i minuti giocati, ma bastano per far capire al tecnico che su di lui può sempre contare ad occhi chiusi);

Santaniello  6

Primo tempo praticamente non pervenuto; nella ripresa ha il merito di causare l’espulsione di Mulè e di servire la palla a Maniero per il gol partita;

(dal 73′ Fella 6

Ha sul destro la palla per chiudere il match ma il suo ottimo tiro esalta il valore tecnico del portiere stabiese);

Braglia  6

Questo Avellino somiglia sempre più al suo tecnico, tremendamente pragmatico e cinico. La vittoria dei Lupi a Castellammare dopo 60 anni poteva anche far guadagnare un bel 6.5 al trainer toscano, ma il mezzo voto in meno vale come “multa” per la sua polemica, del tutto fuori luogo, nel dopo gara, sull’ambiente avellinese, reo, a suo dire, di criticare troppo la sua squadra. Francamente, sarebbe stato il caso che mister Braglia si fosse risparmiata quest’uscita, che potrebbe avere un effetto, non solo scarsamente “educativo”, ma anche addirittura divisivo.

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